È durato alcune ore il colloquio tra la procuratrice dei minori di Palermo Claudia Caramanna e la bambina di 11 anni della Sierra Leone soccorsa in mare martedì notte, a 10 miglia da Lampedusa, dall’equipaggio di una ong tedesca.
La Procura dei minori dovrà accertare se la piccola ha familiari coi quali possa ricongiungersi o se dovrà essere dichiarata adottabile. Nei giorni scorsi i magistrati le hanno nominato un tutore legale.
Jacinta, questo il nome della profuga, si trova in una comunità protetta a Trapani. Non si fermano intanto le ricerche dei compagni di viaggio della 11enne che avrebbe riferito di essere partita da Sfax su un barchino poi colato a picco.
Finora i pattugliamenti di Guardia di finanza e Guardia costiera non hanno dato esiti. Circostanza anomala come anomalo è il racconto fatto dalla bambina alla ong. La piccola avrebbe detto di essere stata giorni in acqua sola dopo il naufragio, ma il suo stato di salute all’arrivo a Lampedusa non sarebbe compatibile con questa dinamica.
Non si esclude che Jacinta sia caduta in mare da un barchino poi arrivato sull’isola e sia stata soccorsa poche ore dopo dalla ong. Gli investigatori a questo proposito dovrebbero sentire i profughi giunti a Lampedusa la stessa notte del soccorso. Potrebbero, infine, essere risentiti i componenti dell’equipaggio del veliero che ha portato in salvo la 11enne.
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