I fondi europei per il lavoro e l’istruzione assegnati nel 2014 sono stati tutti spesi nei tempi stabiliti, cioè entro la fine dell’anno scorso. Neanche un euro è stato restituito a Bruxelles. Ma per quelli assegnati nel 2021, che vanno investiti entro il 2027, ci sono già ritardi che lasciano temere di perdere delle quote. Restano al palo bandi attesissimi come quelli che stanziano somme per incentivare l’occupazione delle donne, promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro, finanziare tirocini a favore dei disoccupati.
È un bilancio di luci e ombre, quello illustrato ieri sull’uso del Fondo sociale europeo. Uno dei capitoli più delicati della vasta gamma dei contributi comunitari.
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