Da simbolo della lotta alla mafia a protagonista di una di una lotta che si sta consumando nelle aule del tribunale: la Casa memoria Peppino e Felicia Impastato di Cinisi sarà messa all’asta a marzo. Lo ha disposto il tribunale, che ha dato mandato a un curatore fallimentare che dovrà occuparsi della vendita dell’immobile. Ma non solo. Con la casa dove abitava il militante Peppino, anche lui nella lunga lista dei martiri di Cosa nostra, andrà al miglior offerente anche l’archivio storico di Peppino.
A salvare capra e cavoli, però, potrebbe essere la Regione, che si è detta pronta a esercitare il diritto di prelazione su un bene che è di valenza storica e culturale: non la prima mano tesa in aiuto, quella dell’amministrazione di Palazzo d’Orleans, che già l’anno scorso aveva offerto il proprio aiuto a Giovanni Impastato, fratello di Peppino e proprietario e gestore dell’immobile e delle sue attività, su cui grava un debito di 130 mila euro, lievitato - per imposte non pagate - anche nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
La casa era stata pignorata oltre tre anni fa in seguito a una sentenza esecutiva del tribunale civile proprio per il pesante debito vantato dall’attore e cabarettista Dario Veca. Da lì, la Regione e la Sovrintendenza dei Beni culturali erano subito intervenute, contattando Impastato e facendo sapere di volere esercitare la prelazione per preservare i reperti storici contenuti nel museo. Una clausola che il fratello del fondatore di Radio Aut aveva respinto: «Non riteniamo necessario - aveva detto - usufruire di questo aiuto, bensì di risolvere autonomamente. Casa memoria Impastato continuerà a resistere come ha sempre fatto in questi lunghi 45 anni».
Impastato aveva poi annunciato delle novità sul fronte della mancata restituzione del prestito, puntualizzando che «ci sono indagini riservate sul soggetto». La casa era passata nelle mani di Giovanni Impastato nel 2004, dopo la scomparsa della madre Felicia, cui appunto è anche dedicata: l’immobile, diventato famoso in tutta Italia dopo il film I cento passi, adesso dovrebbe essere il risarcimento di un lungo contenzioso tra Veca e Impastato che ha origine nel 2000, quando l’attore aveva firmato con Impastato un preliminare per l’acquisto di un immobile a Cinisi, trasformatosi in un lungo contenzioso culminato appunto in un debito di 130 mila euro su cui poi si sarebbero innestati i debiti per imposte non pagate.
L’avvocato del cabarettista, Salvatore Orlando, ha fatto sapere che il tribunale ha disposto l’asta dell’immobile per marzo prossimo, dopo che è arrivata la perizia esatta del valore dei beni pignorati e conferma che la Casa memoria, dal valore stimato di circa 140 mila euro, sarà acquistata dalla Regione che per legge ha diritto di prelazione su questi beni che hanno assunto valenza storica e culturale.
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