Palermo, due imprenditori vittime del racket parte civile nel processo al clan di Brancaccio
Ha preso il via oggi (19 novembre), davanti al gup di Palermo, il processo a mafiosi ed estortori del clan di Brancaccio. Nel corso dell’udienza due imprenditori vittime del racket si sono costituiti parte civile con l’assistenza dell’associazione Addiopizzo. Imputati esponenti mafiosi della cosca di Brancaccio-Ciaculli come Giuseppe Arduino e Vincenzo Vella che rispondono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi e favoreggiamento. «Le collaborazioni di chi si è opposto alle estorsioni si inseriscono in un territorio dove nel recente passato trentuno commercianti sono stati, invece, rinviati a giudizio per favoreggiamento, perché negando agli inquirenti di avere pagato la cosiddetta messa a posto a Cosa nostra hanno aiutato i mafiosi ad eludere le indagini», dice Addiopizzo. Alcune delle vittime che hanno negato le richieste estorsive sono nuovamente a giudizio nel procedimento che si è aperto oggi. «Non ci si può più affidare soltanto al lavoro di magistrati e forze dell’ordine, ma è necessario che chi governa e amministra crei un’alternativa sociale ed economica a Cosa nostra che nelle periferie, con le sue attività illecite, costituisce oramai un ammortizzatore sociale», prosegue l’associazione.