Una delle due gabbie è vuota e lo sarà anche nell’eventuale dibattimento: all’udienza preliminare del processo per l’omicidio del sindacalista Mico Geraci (nella foto), il boss di Trabia Pietro Rinella, imputato assieme al fratello Salvatore, ha ottenuto la scarcerazione proprio alla vigilia dell’udienza davanti al Gup, su ordine del tribunale del riesame, che ha accolto le tesi dell’avvocato Antonino Lo Cascio. Sulla vicenda in precedenza era intervenuta anche la Cassazione - la prima sezione, presieduta da Giuseppe Santalucia, che è anche il vertice nazionale dell’Anm, l’associazione magistrati - sotto il profilo delle esigenze cautelari: il primo ricorso di Rinella era stato infatti rigettato dal riesame ma l’avvocato Lo Cascio aveva impugnato l’ordinanza negativa, ottenendone l’annullamento con rinvio. I supremi giudici avevano infatti osservato che non era stato motivato adeguatamente il motivo per cui Rinella doveva stare necessariamente in cella, visto che poco prima di ricevere l’ordine di custodia per il delitto Geraci era andato in semilibertà e che ancora prima aveva avuto numerosi permessi premio, grazie alla sua impeccabile condotta carceraria: e in nessun caso Rinella aveva provato a scappare, sebbene gravato da un ergastolo. Un servizio completo di Riccardo Arena sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi