Numerosi episodi di furti, atti vandalici e, in alcuni casi, perfino violenze fisiche e minacce nelle zone palermitane attigue alle sedi universitarie, hanno indotto i rappresentanti degli studenti a rivolgersi al sindaco Roberto Lagalla, al rettore Massimo Midiri e alla presidente dell’Ersu Margherita Rizza. Ai quali, in una lettera-appello, segnalano la necessità urgente di attivare o incrementare una maggiore sorveglianza.
«Da viale delle Scienze al policlinico, da via Archirafi a via Maqueda - fanno notare - giungono giornalmente denunce di fatti gravi, che mettono a rischio il benessere fisico e psicologico degli studenti e compromettono, in maniera grave, il completamento del percorso formativo». A sottoscrivere la nota indirizzata alle istituzioni sono consiglieri di amministrazione di Università ed Ente regionale per il diritto allo studio, esponenti del Comitato per lo sport universitario, il presidente dell’associazione «Intesa univesitaria», un senatore accademico e altri rappresentanti di varie associazioni che raggruppano gli studenti, tra cui quelli di Giurisprudenza ed Architettura.
Tutti loro, alla luce della situazione di insicurezza denunciata, chiedono con urgenza «misure concrete volte a garantire l’incolumità di tutti coloro che vivono e frequentano l'università e le residenze Ersu». Ritengono necessaria, inoltre, l’istituzione di un tavolo tecnico congiunto composto da Università, Comune di Palermo, Ente regionale per il diritto allo studio e rappresentanze studentesche. «Un ambiente sicuro per gli universitari è un obbligo imprescindibile per le istituzioni, oltre che un diritto fondamentale per ciascuno di noi», osservano gli studenti, auspicando l’apertura di un confronto con le autorità alle quali si sono rivolti.
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