Il boss mafioso palermitano Ignazio Pullarà, 78 anni, è uscito dal carcere per un permesso premio di 15 giorni concesso dal giudice di sorveglianza di Cuneo. Pullarà condannato per mafia e omicidio è il terzo boss che negli ultimi tempi ha goduto di permessi premio dopo i mafiosi Paolo Alfano e Raffaele Galatolo. Un altro mafioso, Giovanni Formoso, è in semilibertà ed era stato condannato per la strage di via Palestro a Milano. Un altro presunto mafioso, Giuseppe Corona, era stato scarcerato una decina di giorni fa per decorrenza dei termini di custodia cautelare (sulla sua condanna si deve pronunciare la Cassazione) e la corte d’Appello di Palermo, su richiesta della procura generale, ha applicato nei confronti dell’imputato, la misura cautelare del divieto di dimora in Sicilia, l’obbligo di permanenza nell’abitazione in orario notturno e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del luogo dove dimorerà.
Interrogazione del Pd a Nordio
«La preoccupazione per le continue scarcerazioni dei boss mafiosi è sempre più alta: dopo Paolo Alfano di Brancaccio e Raffaele Galatolo dell’Acquasanta, un altro ergastolano di Palermo è stato rimesso in libertà, Ignazio Pullarà del mandamento di Santa Maria di Gesù. Un concatenarsi di cause - tra allungamento dei tempi processuali e permessi premio - sta producendo il susseguirsi di scarcerazioni inaccettabili. In un’interrogazione al Ministro Nordio chiediamo conto delle ragioni che stanno producendo questa situazione e quali interventi sono previsti per rafforzare gli uffici giudiziari, in modo particolare quelli del sud Italia. Bisogna ascoltare il grido d’allarme delle associazioni dei famigliari delle vittime di mafia e mettere un freno alle scarcerazioni con estrema urgenza, rischiano di avere una grave ricaduta sui territori per la ripresa dell’attività criminale». Lo afferma in una nota la senatrice Enza Rando, responsabile Legalità e contrasto alle mafie della segreteria nazionale del Partito Democratico.