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Brucia un motorino a Palermo, danni a un negozio: non si esclude la pista dolosa

Un incendio notturno ha seminato danni e paura in corso Calatafimi, nel tratto tra via Pindemonte e via Michele Titone. Le fiamme hanno aggredito uno scooter Kymco regolarmente parcheggiato e si sono propagate a tre auto, hanno alimentato un rogo che ha danneggiato anche le vetrine del vicino negozio di calzature Leone (nella foto). I residenti, preoccupati, hanno lanciato l’allarme ai poliziotti e ai vigili del fuoco e in breve sul posto sono giunte le volanti e le squadre dei pompieri, che si sono messe al lavoro con gli idranti per domare l’incendio e contenere i danni.

Gli esperti del comando di via Scarlatti e gli investigatori si sono impegnati anche per ricostruire le cause del rogo ma non è ancora chiaro se si sia trattato di un gesto doloso, seppur appaia improbabile che possa essersi trattato di un evento scatenato da un corto circuito. Gli agenti hanno contatto i proprietari dei mezzi per saperne di più e si sono messi al lavoro per estrapolare le immagini registrate dai diversi impianti di videosorveglianza installati lungo corso Calatafimi.

L’esame dei video potrebbe fornire interessanti indicazioni per capire come sono andati esattamente i fatti, se gli occhi elettronici hanno immortalato qualcuno entrato in azione di notte per appiccare le fiamme. Solo al termine degli accertamenti se ne saprà di più. Di certo, i residenti di quel tratto di strada nella quale ci sono numerosi esercizi commerciali, sono stati svegliati nel cuore della notte ed hanno vissuto momenti di paura. Anche il titolare del negozio di calzature è stato chiamato dalle forze dell’ordine ed ha compiuto un sopralluogo per accertare l’entità dei danni provocati dalle fiamme.

I roghi notturni di auto e moto non sono rari in città e sono spesso legati a vendette per contrasti di natura privata, compresi dissidi di natura economica o per storie di lavoro, tradimenti e relazioni sentimentali clandestine. L’obiettivo di chi agisce è di punire il rivale e lanciare un pesante avvertimento. Ogni mese gli incendi di vetture si contano a decine tra la città e la provincia. Raramente le forze dell’ordine riescono a individuare gli autori e spesso i motivi dei raid restano avvolti nell’ombra.

In alcuni casi gli investigatori, grazie alle testimonianze delle vittime o all’esame degli impianti di videosorveglianza installati nelle zone degli incendi, sono riusciti a fare luce sulle vicende. Dieci giorni fa, in una sola notte, erano state date alle fiamme quattro macchine tra lo Zen e Brancaccio, con gran lavoro per pompieri e forze dell’ordine.

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