Palermo

Giovedì 21 Novembre 2024

Termini di custodia scaduti, il sottosegretario Delmastro: gravissimo il caso del boss Corona. Insorge FdI

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove

«A pochi giorni dal gravissimo episodio che ha portato alla scarcerazione di nove boss trapanesi fedelissimi di Matteo Messina Denaro per decorrenza dei termini massimi, un altro pericoloso boss mafioso esce di carcere a causa delle lentezze dei tribunali. Dopo Nicola Accardo, Giuseppe Tilotta, Paolo Bongiorno, Calogero Guarino, Vincenzo La Cascia, Raffaele Urso, Andrea Valenti, Filippo Dell’Acqua e Antonino Triolo, anche Giuseppe Corona ha trovato la libertà perché sono decorsi i termini massimi di custodia cautelare e non è stata depositata nei tempi previsti la sentenza di condanna in appello a 15 anni e 2 mesi, pronunciata il 27 marzo scorso». È quanto dichiara in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, Deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia. «Chiederò oggi stesso al Ministro Nordio di fare chiarezza su quanto avvenuto per accertare le responsabilità di questo fatto gravissimo. L’impegno contro la mafia deve riguardare tutti. Nessuno può esimersi dall’avvertire la tensione morale dell’impegno antimafia e tutti gli operatori della giustizia devono fare senza indugio il proprio dovere. La scarcerazione del reggente del mandamento di San Lorenzo mette a repentaglio i risultati faticosamente raggiunti dallo Stato nella dura lotta contro la serpe mafiosa. È necessario approfondire cosa sta accadendo per capire come sia potuto succedere e perché episodi del genere non si verifichino mai più». (ANSA).

Foti (FdI): scarcerazioni di boss sono grave segnale allarme

«Le recenti scarcerazioni di boss mafiosi a causa della decorrenza dei termini di custodia cautelare rappresentano un grave segnale di allarme per la sicurezza e la legalità nel nostro Paese. Tra i rilasciati, per lentezza o inerzia di certi giudici, ci sono criminali condannati per associazione mafiosa, uomini la cui appartenenza a Cosa Nostra è certa, come il boss Giuseppe Corona e i fedelissimi di Matteo Messina Denaro. Queste scarcerazioni, sebbene formalmente legittime per vizi procedurali o scadenze, dimostrano quanto sia urgente e necessaria una riforma della giustizia che assicuri processi rapidi e condanne definitive, specialmente in casi di criminalità organizzata. Non possiamo permettere che boss mafiosi tornino in libertà per cavilli procedurali, compromettendo anni di lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia continuerà a lavorare per garantire che lo Stato non arretri di fronte a Cosa Nostra e che nessun criminale possa sentirsi al di sopra della legge». Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.

  Rastrelli (FdI): interrogazione sulla scarcerazione di Corona

«Lascia quantomeno perplessi la decisione della Terza sezione della Corte d’Appello di Palermo di accogliere la richiesta della difesa di Giuseppe Corona, considerato il ‘re delle scommessè all’Ippodromo del capoluogo siciliano. Su di lui pendono le accuse di riciclaggio e intestazione fittizia ed era sottoposto al regime di 41 bis nel carcere di Milano Opera. Prima di Corona erano stati già scarcerati per decorrenza dei termini altri condannati di peso: solo pochi giorni fa la Corte d’Appello di Palermo aveva rimesso a piede libero nove boss trapanesi considerati molto vicini a Messina Denaro. Presenterò al ministro della Giustizia Nordio un’interrogazione su questa situazione». Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, segretario della commissione Giustizia.

Berrino (FdI): chiederemo specifiche su scarcerazione boss Corona

«La decisione della terza sezione della Corte d’Appello di Palermo di scarcerare per decorrenza dei termini Giuseppe Corona, considerato il ‘re delle scommessè all’Ippodromo di Palermo, lascia davvero attoniti. Su di lui, infatti, pendono le accuse di riciclaggio e intestazione fittizia e il pericolo sociale che ruota attorno alla sua figura non può non essere presa in considerazione. Faremo un’interrogazione al ministero della giustizia per porre all’attenzione questa vicenda». Lo dichiara in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Berrino, capogruppo della commissione Giustizia in Senato.

Messina (FdI): inaccettabile scarcerazione boss al 41 bis

«È inaccettabile che per inefficienze del sistema giudiziario, figure di spicco della criminalità organizzata escano dal carcere per la scadenza dei termini di custodia cautelare. Il regime del 41 bis è una delle armi più efficaci nella lotta alla mafia, e la sua applicazione deve essere garantita con il massimo rigore». Lo dichiara in una nota il vicepresidente vicario di Fdi alla Camera, Manlio Messina. «Fratelli d’Italia - prosegue il parlamentare - chiede con fermezza che si faccia piena luce sulle responsabilità di questi gravi episodi, è necessario individuare i responsabili di tali inefficienze e intraprendere le misure adeguate per evitare che si ripetano in futuro. La lotta alla mafia non può permettersi vuoti o tentennamenti: la sicurezza e la giustizia del nostro Paese dipendono anche dalla capacità di mantenere la criminalità organizzata dietro le sbarre, senza concessioni dovute a errori procedurali. Fratelli d’Italia si impegnerà a portare avanti questa battaglia».

 Colosimo: preoccupa la scarcerazione di mafiosi vicini a Messina Denaro

«Desta preoccupazione e sgomento la scarcerazione per decorrenza dei termini di diversi mafiosi a Palermo, alcuni dei quali sottoposti al 41bis e legati alla figura di Matteo Messina Denaro. Questa è una decisione che mette a repentaglio il brillante lavoro fatto in questi anni dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. personaggi che hanno seminato paura e distruzione, liberi di tornare in quelle terre dove hanno rubato speranza e futuro. ‘Nessun mafioso è mai liberò; e noi continueremo a contrastare la #mafia con tutte le nostre forze». Lo afferma su X la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo.  

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