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Strage di Altavilla Milicia, ecco gli strumenti del massacro nella casa dell'orrore

Disordine, tracce di sangue, pentole, vestiti e versetti della Bibbia sui muri è lo scenario del triplice delitto che i carabinieri del Ris di Messina hanno ricostruito nell'ultimo sopralluogo di una settimana fa

L'orrore adesso è stato svelato con le foto della villetta di Altavilla Milicia dove sono stati uccisi Antonella Salamone e i due figli Kevin e Emanuel di 16 e 5 anni al culmine di un rito che doveva liberare la famiglia da una presunta possessione del demonio. Disordine, tracce di sangue, pentole, vestiti e versetti della Bibbia sui muri è lo scenario del triplice delitto che i carabinieri del Ris di Messina hanno analizzato nell'ultimo sopralluogo effettuato una settimana fa.

Un approfondimento, che arriva dopo l’interrogatorio della figlia minorenne di Giovanni Barreca, che potrebbe servire a confermare le risultanze investigative già acquisite, anche perché gli inquirenti non avrebbero più dubbi su chi abbia realmente partecipato agli omicidi.

I registi delle esecuzioni sarebbero stati Sabrina Fina e Massimo Carandente, Giovanni Barreca li avrebbe aiutati in preda al delirio mistico in cui era precipitato mentre la figlia minorenne avrebbe partecipato alle violenze per poi scampare anche lei alla morte.

La sequenza di quanto è accaduto è stata ricostruita dai Ris attraverso le evidenze scientifiche incrociate con la confessione della diciassettenne, unica sopravvissuta, davanti al giudice per l'udienza preliminare del tribunale dei minorenni, Nicola Aiello.

Le foto confermerebbero la dinamica e i ruoli della strage: in primo piano si vedono le padelle con le quali sarebbe stato colpita la moglie di Barreca ma anche le scritte sui muri che avrebbe inserito a mano la figlia minorenne. «Le iscrizioni le ho fatte io –ha riferito la figlia di Barreca agli inquirenti -. Massimo e Sabrina lo avevano detto a mio padre e mio padre lo ha detto a me, questo è avvenuto prima che accadesse tutto. Avevano detto che sarebbe stato importante leggerli»

La prima a morire – in un rogo improvvisato - era stata la mamma, l’ultimo il fratello Kevin, 16 anni, tra il 10 e l’11 febbraio. «Piattini e altri oggetti sono stati bruciati là sopra insieme al corpo di mamma. Il fuoco è durato alcune ore ma non saprei quanto». Antonella, prima di perdere la vita, era stata colpita a ripetizione con una padella, probabilmente una di quelle sequestrate che si vedono nelle foto: «Confermo le torture – è sempre la diciassettenne a parlare - ma non so come è morta mia madre, se per infarto o quando sia io che mio fratello gli davamo calci. Prima i calci li ho dati io e poi Kevin, in quel momento mia madre non reagiva più. Mentre veniva torturata non poteva né mangiare né bere e quando veniva colpita con la pentola aveva una fascetta trasparente ai polsi».

 

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