Palermo

Domenica 13 Ottobre 2024

Operazione contro la pedopornografia in tutta Italia, perquisizioni anche a Palermo

La Polizia Postale di Firenze ha denunciato un' ''influencer" 48 enne, della provincia di Siracusa, per istigazione al suicidio, 28 gennaio 2021. ANSA / Ufficio Stampa - Polizia di Stato +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Una vasta operazione contro la pedopornografia, coordinata dalla polizia con il supporto della polizia postale, ha portato all'arresto di tre persone e alla denuncia di altre 29. Tra gli arrestati figurano un agente delle forze dell'ordine e un prelato, residenti rispettivamente nelle province di Milano, Cagliari e Benevento. L'operazione, denominata "La Croix", ha coinvolto anche Palermo tra le città in cui sono state eseguite le perquisizioni. Le indagini sono state avviate dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Torino, che ha individuato su Telegram diversi utenti coinvolti nella diffusione di materiale pedopornografico. Gli investigatori si sono concentrati su un utente che, pur interessato al materiale illecito, condivideva nei gruppi ristretti informazioni e tracce informatiche ricavate dalle sue interazioni, assumendo il ruolo di un improbabile "giustiziere". Grazie all'infiltrazione tra i contatti di questo utente, le forze dell'ordine hanno potuto risalire ai dati informatici degli altri soggetti coinvolti, ricostruendo la rete di scambi illeciti. Sono stati emessi 33 decreti di perquisizione, che sono stati eseguiti con la collaborazione delle sezioni di Polizia Postale di Roma, Milano, Napoli, Cagliari, Reggio Calabria, Catania, Palermo, Bari, Venezia e Trieste. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di dispositivi elettronici, account email e profili social utilizzati per il traffico di materiale pedopornografico. Il sequestro ha rivelato un ingente quantitativo di contenuti illeciti conservati su telefoni, tablet, computer e altri dispositivi, ora oggetto di ulteriori analisi. Tra gli indagati figurano persone di varia età e professione, tra cui studenti, operai e professionisti.

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