L’ultimo atto della difesa dei sei ragazzi accusati dello stupro di gruppo al Foro Italico, avvenuto il 7 luglio dell’anno scorso, è il deposito di due file in cui si sentirebbero alcuni sospiri della ragazza che farebbero pensare a una sua partecipazione consenziente e non a una violenza sessuale.
Il particolare è emerso nell’udienza di ieri, durante l’intervento dell’avvocato Alessandro Martorana, che assiste Gabriele Di Trapani, che ha annunciato di avere messo agli atti, assieme al fascicolo raccolto durante le indagini di parte, anche questi audio estrapolati dai video girati con il telefonino da un altro degli imputati, Angelo Flores, nel cantiere abbandonato dove si consumarono gli abusi.
Il legale ha poi spiegato ancora una volta la versione del gruppo: secondo la loro ricostruzione, la diciannovenne - oggi ventenne - avrebbe organizzato tutto, avrebbe gradito le avance, si sarebbe messa alla testa della comitiva e proposto lei di appartarsi in quel posto isolato. Sono stati letti anche alcuni passaggi della relazione della psicologa nominata dai pm che descrive il disagio della vittima e il suo «costante senso di perdita e di abbandono, il vuoto interiore da colmare ad ogni costo, il bisogno di sentirsi viva ricercando esperienze talvolta estreme, la profonda sfiducia negli altri. Sembra non esserci in Asia alcun senso del pericolo che corre nel non sottrarsi a determinate situazioni e ciò la rende pericolosamente vulnerabile e fragile». Una personalità borderline - secondo gli esperti - che la renderebbe inaffidabile e senza credibilità.
Un altro punto su cui si è soffermato l’avvocato Martorana ha riguardato il racconto di Nicole, l’amica del cuore: in aula è stato ribadito il contenuto del verbale acquisito dalla difesa in cui la giovane aveva dichiarato che «non ha mai parlato di stupro o di cose simili ed anzi mi ha detto che era consenziente». Ma è stato anche messo in evidenza che Asia ha più volte dichiarato di aver subito negli anni precedenti altri abusi, alcuni non denunciati, un particolare che dimostrerebbe la sua scarsa attendibilità.
Lunedì sarà la volta degli avvocati Giorgio Zanasi e dell’avvocato Carlo Congedo che rappresentano Cristian Barone e Samuele La Grassa mentre il 25 potrebbe essere fissata la controreplica di pm e parti civile per poi chiudere a stretto giro, forse entro queste mese, con la sentenza. Le richieste, avanzate dal procuratore aggiunto Laura Vaccaro e dai sostituti Mario Calabrese e Monica Guzzardi, sono state molto pesanti: 12 anni di carcere ciascuno per Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Cristian Barone, Christian Maronia ed Elio Arnao mentre per Samuele La Grassa, è stata leggermente inferiore, 10 anni e 8 mesi.
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