«Davide Faraone? É una vicenda che non riguarda il Comune. Razionamento idrico? Vigileremo'». Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla entra nel merito dei temi più scottanti delle ultime ore: tra una crisi idrica affrontata con un'azienda, l'Amap, orfana di governance e la spaccatura tra il centrodestra e Italia Viva, il primo cittadino a margine di una iniziativa a Palazzo Palagonia, si mostra fermo sulle proprie posizioni, sopratutto in merito alla bagarre tra il presidente della Regione e il leader di Italia Viva in Sicilia. «Non ho in agenda, in questo momento, un argomento che riguardi il rimpasto della giunta comunale. Abbiamo detto sempre che avremmo fatto un tagliando, di tutte le posizioni, a metà mandato. Quando scadrà l’orologio di metà mandato ragioneremo sull'argomento – dice - Si sta consumando un fatto politico. Valuteremo nei prossimi giorni se ci saranno delle ulteriori richieste di approfondimento, da parte dei partiti». Le domande si spostano poi sul piano di razionamento, che ha preso il via oggi. «Monitoreremo questa fase sperimentale, di alternanza giorno per giorno, nella fornitura dell’acqua. I cittadini sono stati preventivamente avvertiti. E' una decisione del coordinamento dell’emergenza idrica regionale. Vedremo se questo sarà sostenibile dalla città o meno. Amap e Comune continuano, nel frattempo, a lavorare sia per attingere a nuovi pozzi sia per la bonifica del fiume Oreto. In merito alla vicenda, su Amap - prosegue - è chiaro che c'è una continuità amministrativa e gestionale. La continuità amministrativa è assicurata, come per norma, dal collegio dei revisori, per il periodo che sarà necessario fino all’individuazione del nuovo organo di gestione. La gestione tecnica, invece, è affidata agli uffici e al direttore generale che ha le competenze tecniche per monitorare e seguire questa vicenda». E sulla possibilità che Vito Riggio si renda nuovamente disponibile per la guida di Gesap mostra apertura: «Laddove il consiglio di amministrazione dovesse valutare una eventuale nuova disponibilità di Vito Riggio e intendesse dargli nuovamente l'incarico di amministratore delegato, nessuno avrebbe nulla da ridire. Certo la società non può restare a lungo senza un amministratore delegato».