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Lo scandalo alla scuola Falcone dello Zen, le intercettazioni svelano i sistemi del malaffare: «Metto tutti presenti e me ne scappo»

L’ex preside Lo Verde aveva ammesso ai magistrati di «vivere tra gli imbrogli»

«Metto tutti presenti e me ne scappotto». Le intercettazioni dell’inchiesta sullo scandalo alla scuola Falcone dello Zen dimostrano come i vertici dell’istituto non andassero per il sottile nel falsificare i fogli di presenza dei ragazzi iscritti ai corsi finanziati con fondi europei ed evitare di lavorare. Il vicepreside Daniele Agosta riferisce al collega Alessio Cacciato, senza sapere di essere ascoltato dagli investigatori, di dovere fare in fretta e di inserire nel registro la voce «tutti presenti» nonostante quel giorno si fossero presentati solo 10 allievi su 19. Le sue parole compaiono nel provvedimento del Gip Ermelinda Marfia con il quale sono stati disposti i sequestri di somme nei confronti di una dozzina di professori e tutor, a cominciare da Daniela Lo Verde, l’ex preside che ad aprile del 2023 era stata arrestata assieme ad Agosta (nella foto) e a una impiegata di una ditta di informatica nell’ambito della prima trance dell’inchiesta su furti di alimenti e computer, oltre che sulla cresta sui corsi Pon.

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