A Villabate una marcia indietro incauta ha causato l'abbattimento della lapide che commemora due vittime della mafia, Pietro Cannizzaro, custode di un’autorimessa, e Giuseppe Tesauro, panettiere, morti il 30 giugno 1963 nell’esplosione di un’automobile imbottita di tritolo destinata a Giovanni Di Peri, ritenuto allora il boss del paese. Lo stesso giorno l'esplosione di un'altra auto, una Giulietta dei carabinieri, causò la morte di quattro carabinieri a Ciaculli, borgata di Palermo vicina a Villabate. Un attentato da tutti ricordato come la strage di Ciaculli.
L'insegna in marmo per Cannizzaro e Tesauro venne inaugurata il 30 giugno 2015. La targa è finita in frantumi sull’asfalto. Il sindaco Gaetano di Chiara ha precisato che non è stato né un gesto vandalico, né un'intimidazione mafiosa. Ha spiegato che il danneggiamento è involontario: un automobilista nel fare marcia indietro ha urtato il palo che sorreggeva la lapide e, constatato il danno, ha segnalato tutto ai carabinieri.
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