Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

A Terrasini riprendono le ricerche di Nino, il ragazzo disperso in mare

Sono riprese le ricerche di Antonino D’Amico (nella foto), il giovane di 22 anni disperso in mare a Terrasini da tre giorni. I sub dei vigili del fuoco e le motovedette della Capitaneria di porto hanno già battuto la costa anche con l’utilizzo dei droni. Le condizioni del mare, molto agitato in questi giorni, stanno rendendo complesse le ricerche del disperso. Il giovane di Partinico, che lavora in una pizzeria, è stato risucchiato mercoledì scorso da un’onda mentre si trovava sugli scogli in una caletta in contrada Paternella, non lontano dal villaggio turistico di Città del Mare e dalla Baia di San Cataldo. Era insieme ad un suo amico ventenne. I due si trovavano su una scogliera che si raggiunge attraversando una scalinata fra le rocce. Improvvisamente un’onda li avrebbe travolti e trascinati in acqua, impedendogli per lunghi minuti di tornare sulla terraferma. Nonostante gli sforzi fatti per vincere la corrente, soltanto il ventenne è riuscito a mettersi in salvo e a chiamare i soccorritori. D’Amico, invece, sarebbe stato trascinato in mare aperto, in un tratto caratterizzata da numerosi anfratti e calette, nel quale, già sotto la costa, si raggiungono rapidamente profondità di circa 30 metri. Come già accaduto nella giornata di ieri, le avverse condizioni meteomarine non consentono di effettuare le ricerche in mare da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco e delle motovedette della Capitaneria di porto. Le ricerche sono attualmente in corso con l'ausilio degli elicotteri della polizia di Stato, della guardia costiera, dell'Aeronautica e della guardia di finanza. Vengono inoltre effettuate ricerche aeree con l'ausilio dei droni dei vigili del fuoco e sono sempre effettuate le ricerche da parte della squadre a terra dei vigili del fuoco lungo la costa. È presente inoltre il posto di comando avanzato per il coordinamento delle operazioni. Anche ieri per circa 12 ore i soccorritori non si sono risparmiati, scandagliando tutto il litorale per circa una decina di chilometri. Come detto, non è stato possibile fare ricerche direttamente in mare: le forti correnti e le raffiche di vento hanno impedito materialmente che sommozzatori e imbarcazioni potessero agire in condizioni di sicurezza. Per l’arco di tutta la giornata nei cieli sopra Terrasini e Trappeto hanno sorvolato gli elicotteri di Capitaneria di porto, Aeronautica militare e guardia di finanza. Si sono alternati insieme ai droni delle squadre del nucleo Sapr dei vigili del fuoco, specializzati nei sistemi a pilotaggio remoto. Sono state battute anche le insenature, ma non è stata trovata alcuna traccia del giovane partinicese. Sembra essere stato inghiottito nel nulla. E se le speranze si affievoliscono ora dopo ora, certamente le condizioni del mare delle ultime 48 ore non riescono nemmeno a dare spiragli per ipotizzare qualche miracolo. La mamma, la sorella e i tanti amici di Nino hanno ancora una volta presidiato il varco a mare da dove sarebbe sceso il ventiduenne prima di essere sommerso e trascinato da quella terribile onda anomala, verificatasi intorno alle 18 di tre giorni fa. Sguardi tristi, afflitti, oramai rassegnati, che sono diretti sempre verso quello strapiombo che si affaccia sulla località Villa Solemare di via Toledo, a Terrasini. Nessuno vuole parlare, gli occhi gonfi di lacrime vengono nascosti da occhiali da sole e cappellini. Come se quel dolore fosse troppo intimo per poter essere condiviso e compreso. «Sono in contatto costante – fa sapere il sindaco di Partinico Pietro Rao - con il comandante della guardia costiera Laura Lucaioli che sta guidando le ricerche del giovane disperso in mare. I controlli si sono estesi fino al largo di Trappeto. In casi drammatici come questi ci si può affidare soltanto alla speranza e alla preghiera». «Siamo vicini ai familiari in queste ore di grande apprensione e alla comunità di Partinico», aggiunge il collega di Terrasini, Giosuè Maniaci.

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