«Quella zona d’ora in poi sarà presidiata fino a quando non verrà ripristinata la legalità e consentita l’assegnazione della casa confiscata. È stato deciso nel corso dell’incontro in prefettura a Palermo. Un’auto delle forze dell’ordine si troverà sempre in zona e sono in corso gli interventi per eliminare tutto quello che c’era dentro l’abitazione e il montaggio di infissi e finestre che erano state danneggiati e distrutti in questi giorni». Lo afferma l’assessore comunale Fabrizio Ferrandelli che sta seguendo da alcuni giorni la difficile assegnazione di una casa confiscata a Leonardo Algeri in via Decollati numero 30.
L’immobile nel sopralluogo era emerso che era ancora occupato dalla figlia di Algeri. Ben quattro famiglie iscritte nella lista dei senza casa dopo l’assegnazione hanno rifiutato perché minacciati o perché hanno subito ritorsioni da chi abita attorno. In quella strada risiedono diversi parenti dell’uomo a cui è stata confiscata la casa. «Stiamo contrastando l’emergenza casa a Palermo - aggiunge Ferrandelli - Le famiglie chiamate per avere affidata la casa erano felici. Alcune sono scappate nottetempo. In poco più di una settimana la casa sarà di nuovo sistemata e potrà essere affidata. Adesso attendo le decisioni della questura e della prefettura per agire. E tornare ad affidare l’appartamento».
In questi giorni c’è stata anche la mediazione di un prete per cercare di far desistere i vicini dal continuare a intimidire le famiglie affidatarie. Anche questa mediazione non è riuscita ad ottenere l’effetto sperato. Su questa vicenda le indagini sono condotte dalla Digos della questura di Palermo che ha raccolto la denuncia dell’assessore comunale.
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