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Il naufragio del Bayesian, i dubbi dell'organizzazione che rappresenta i gestori delle navi: sicurezza a bordo «sacrificata»

Secondo il capitano Kuba Szymanski, segretario generale di InterManager, alcune scelte potrebbero essere state decise per consentire agli ospiti di vivere una crociera senza troppi disagi

La sicurezza a bordo potrebbe essere stata «sacrificata» per consentire agli ospiti del Bayesian di vivere una crociera senza troppi disagi. L’affondamento nel mare di Porticello sarebbe stato quindi la diretta conseguenza di scelte sbagliate prese per non disturbare il relax dei passeggeri. Lo ha messo nero su bianco il capitano Kuba Szymanski, segretario generale di InterManager, l'unica organizzazione a livello mondiale che rappresenta il settore della gestione delle navi e degli equipaggi, che è intervenuto assieme a Jan-Erik Kruse, pilota di linea professionista e velista.

«A nostro avviso - scrivono - la vita a bordo di un superyacht è complicata. Vengono acquistati e gestiti per offrire divertimento: avere il proprietario dell'imbarcazione a bordo potrebbe compromettere potenzialmente la capacità del capitano e dell'equipaggio di insistere affinché le procedure marittime siano sempre rispettate». Per Szymanski dovrà essere l’inchiesta a fugare i dubbi: «Invece di dare automaticamente la colpa all'equipaggio per ciò che potrebbe non aver fatto, ci chiediamo se gli investigatori si porranno mai alcune domande».  Indagati per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo sono il comandante James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffiths, l’uomo in plancia al momento del disastro.

Il manager si è chiesto «cosa osservava l'equipaggio durante la notte? Sono stati ricordate eventuali esperienze precedenti e la situazione rientrava in uno scenario standard? Erano stati addestrati per affrontare questa situazione ed erano previste delle procedure chiaramente applicabili? Il capitano del Bayesian e quello della nave vicina si aspettavano una tromba marina, un tornado o un'esplosione? Cosa ha fatto il progettista e la società che lo gestiva per garantire che fossero eliminati quanti più rischi possibili? E infine, questa barca sarebbe stata più sicura se a bordo ci fosse stato un altro capitano?», sono gli interrogativi che si pongono Szymanski e Kruse a cui dovranno rispondere i magistrati della Procura di Termini Imerese.

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