La società Camper & Nicholsons, «yatch management» del Bayesian, in una nota chiarisce il proprio ruolo nella vicenda dell’affondamento del veliero avvenuto il 19 luglio scorso a Porticello, esprimendo al contempo preoccupazione «per una erronea ricostruzione dei fatti che hanno causato la tragedia e per la natura speculativa di alcune informazioni».
«Al contrario di quanto pubblicato da alcuni media, Camper & Nicholsons sta agendo solo - sottolinea la nota - come service provider e non come società armatrice dello yacht. Non è dunque coinvolta nelle operazioni di estrazione del carburante né di recupero del relitto dello yacht: queste operazioni sono gestite dalla società di recupero».
«In ogni caso - prosegue la nota -, Camper & Nicholsons sta fornendo la massima assistenza a tutti i soggetti coinvolti in queste operazioni. La priorità della società ora è supportare i superstiti, lavorando in collaborazione con le autorità locali, e fornire assistenza ai membri dell’equipaggio per garantire il ritorno in patria e alle loro famiglie».
Camper & Nicholsons parla poi dei resoconti provenienti da varie fonti sulla vicenda del Bayesian, «alcuni dei quali forniscono un’erronea ricostruzione dei fatti e delle circostanze che hanno causato la tragedia». E precisa di essere «preoccupata per la natura speculativa delle informazioni che stanno circolando al momento. Queste presunzioni non solo forniscono una percezione sbagliata delle circostanze reali ma possono anche ostacolare le indagini ufficiali».
«Camper & Nicholsons - conclude la nota - è totalmente impegnata nel favorire una completa e fattuale comprensione delle cause dell’incidente e a contribuire agli sforzi investigativi attualmente in corso. Di uguale importanza per la società è tutelare il rispetto e la privacy delle vittime, dell’equipaggio e degli ospiti del Bayesian. Queste considerazioni sono per la società fondamentali anche in questi momenti difficili».
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