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L’omicidio davanti alla discoteca di Balestrate, il diciottenne lascia il carcere

In due sono accusati del delitto, l’altro è ai domiciliari. Christian Leto va in comunità su decisione del tribunale del Riesame, che ha accolto il ricorso degli avvocati difensori

Torna in comunità il diciottenne di Partinico nei cui confronti lo scorso 19 luglio il gip aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare per concorso in omicidio preterintenzionale di Francesco Bacchi, 19 anni, anche lui di Partinico, morto la notte del 14 gennaio scorso in seguito ad una violenta rissa davanti ad una discoteca di Balestrate.

Il tribunale del Riesame, in seguito ad un ricorso presentato dagli avvocati Miria Rizzo e Bartolomeo Parrino, ha riformato quell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari, disponendo nuovamente la collocazione del giovane in una comunità. Christian Leto era già stato in comunità su disposizione del tribunale per i minorenni (competente perché all’epoca dei fatti l’indagato era minorenne) ma poi, in base ad una revisione della posizione dell’indagato, l’accusa era stata tramutata da rissa aggravata in concorso in omicidio preterintenzionale. Le motivazioni saranno depositate tra 45 giorni, ma appare evidente che ha prevalso la linea degli avvocati Rizzo e Parrino, i quali hanno sostenuto la mancanza di prove sulla volontà del proprio assistito di provocare la morte di Bacchi.

«Ritengo che il tribunale del Riesame per i minori – afferma l’avvocato Rizzo - abbia accolto la nostra richiesta di revoca della misura cautelare in carcere sulla base della mancanza delle esigenze cautelari. Infatti, sulla scorta della personalità del mio assistito e del lungo periodo di permanenza in comunità, circa 5 mesi, non poteva essere avallato il pericolo di reiterazione di fatti o il pericolo di fuga, né tanto meno il pericolo di inquinamento delle prove considerato che già in data 31 luglio è stato notificato l’avviso conclusione indagini. Pertanto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere non poteva che essere considerata del tutto illegittima, mancando i presupposti essenziali”. Per questo omicidio si trova ai domiciliari il principale indagato, Andrea Cangemi (cugino di Leto), 21 anni di Partinico, che a settembre andrà a processo dopo la citazione diretta in giudizio, mentre altri 7 giovani sono accusati di rissa aggravata. In sede di interrogatorio di garanzia, due giorni dopo l’arresto, il diciottenne aveva fornito la sua versione dei fatti. Ha parlato dei primi screzi in discoteca, nati per futili motivi per una spalla sfiorata ad una ragazza, proseguiti poi con varie scazzottate fuori dal locale. Il momento clou sarebbe stato quando Cangemi venne colpito alle spalle da Bacchi, intervenuto dopo aver visto un amico in difficoltà preso a pugni. «Io mi sono allontanato subito dopo, non ho nemmeno visto che Bacchi era stato colpito e non potevo nemmeno prevederlo» ha ripetuto Leto al gip.

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