Il pestaggio a Palermo, parla la fidanzata del ragazzo picchiato: «Il tassista lo colpiva anche quando era a terra»
Trenta giorni di prognosi per il ragazzo pestato dal tassista a Palermo. I medici, che hanno eseguito una tac, hanno riscontrato un trauma cranico, quattro denti saltati, la mandibola rotta, lesioni alle labbra, occhi pesti e traumi sparsi in tutto il corpo. Il giovane al pronto soccorso dell'Ospedale Civico è entrato in codice rosso. «Farfuglia, non riesce a parlare e ad aprire gli occhi», raccontano i familiari fuori dal pronto soccorso. Con i genitori del ragazzo c'è anche la fidanzata, sotto choc per ciò che è accaduto, che ha accettato di raccontare al Giornale di Sicilia quanto successo ieri in via Libertà, dopo avere già reso la propria testimonianza agli agenti di polizia: «Eravamo da poco usciti da lavoro - racconta con voce tremante la giovane - e stavamo percorrendo la via Libertà, quando all’improvviso il taxi ha cambiato corsia e ha poi frenato bruscamente. Sono riuscita ad evitarlo e il mio ragazzo si è lamentato con lui per la manovra. Pensavamo stesse andando via, ma ha frenato di nuovo ed è sceso dall’auto cominciando ad inveire contro di lui». Poi la rissa: «Il mio ragazzo è sceso e subito ha ricevuto due pugni. È caduto a terra e il tassista ha continuato a picchiarlo prendendolo a calci e pugni, mentre lui provava a parare i colpi. Poi è intervenuto un colonnello della guardia di finanza che si trovava poco dietro di noi e il tassista è fuggito. Se non avesse visto la divisa non si sarebbe fermato - prosegue la ragazza -, era come assatanato: nei paraggi c’erano anche dei suoi colleghi che hanno provato a portarlo via, ma lui si liberava e tornava alla carica. Il mio ragazzo era sempre a terra».