Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

«Falsi incidenti per truffare l'assicurazione», nei guai un imprenditore agricolo di Partinico

Dopo aver ottenuto una serie di indennizzi per falsi sinistri subiti dalla sua azienda agricola, avrebbe impiegato il denaro ottenuto acquistando tre polizze vita del valore totale di 435 mila euro al fine di ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro. Pertanto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Treviso per autoriciclaggio, mentre le polizze sono state sottoposte a sequestro preventivo d’urgenza, provvedimento in seguito convalidato dal giudice per le indagini preliminari. L’operazione è stata condotta dalle fiamme gialle del comando provinciale di Treviso. La persona denunciata è un imprenditore di Partinico (PA), già indagato per frode assicurativa, Le attività investigative si sono sviluppate in seguito alla percezione, da parte dell’azienda agricola intestata al denunciato, di diversi risarcimenti di danni connessi ad eventi atmosferici straordinari verificatisi, nel Palermitano, tra il 2018 e il 2020. Nel corso degli accertamenti svolti dall’ufficio antifrode della società di assicurazioni era emerso che l’indagato, in concorso con altre persone ed al fine di ottenere gli indennizzi, aveva presentato una falsa perizia, strutturata in modo tale da non consentire l’individuazione puntuale dei danni riportati. Alla perizia erano state anche allegate foto che non davano conto dell’ubicazione dei beni strumentali, oltre a rappresentare stabili vetusti, con crolli parziali e attorniati da rovi e vegetazione, tipici di uno stato d’abbandono. Inoltre, non era stato possibile localizzare gli immobili danneggiati, non essendo stato specificato il loro indirizzo e numero civico. Gli interventi di ristrutturazione in corso una settimana dopo uno degli eventi atmosferici erano stati documentati con rilievi fotografici non idonei a ricondurre i lavori in atto all’azienda agricola che, peraltro, disponeva di edifici che avevano subito crolli in anni antecedenti a quelli in cui si sarebbero verificati i danni denunciati. Sono stati gli accertamenti dei finanzieri del Gruppo di Treviso a dimostrare come gli indennizzi derivanti dai falsi sinistri erano stati usati per l’acquisto delle polizze vita e solo il tempestivo intervento delle fiamme gialle e dell’autorità giudiziaria ha impedito la liquidazione degli investimenti, che sono stati sequestrati.

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