«Solitamente non è mio costume farmi trascinare in sterili polemiche o rispondere a chi si alza la mattina pensando di avere titoli per dispensare lezioni al mondo intero. I social in questo senso hanno generato mostri che oggi sono convinti di essere cattedratici solo perché raccolgono qualche consenso o qualche like. Ma per una volta sento il dovere di rompere questo mio personale protocollo e dare direttamente ai cittadini qualche informazione rispetto all’ennesima nota del consigliere Antonino Randazzo». Lo dice il presidente della Rap Giuseppe Todaro.
«A chi segue con attenzione i fatti del Comune, non sarà sfuggito lo sfrenato attivismo dell’esponente del Movimento 5 Stelle rispetto ai temi dei rifiuti e alla gestione di Rap - aggiunge -. Spulciando l’albo pretorio e il sito istituzionale del Comune si trovano decine di interrogazioni e comunicati stampa in cui si attacca continuamente la gestione dell’azienda, anche quando si parla di assunzioni o delle tante soluzioni che in questi mesi sono state elaborate per tentare di salvare la Rap. Trovo anche ridicole le richieste di dimissioni nei confronti del sottoscritto: chi mi conosce (e chi dice di conoscere la materia di cui stiamo parlando) sa benissimo che questo incarico, i rischi a esso collegati e il livello di responsabilità che porta in dote la presidenza di Rap non sono neppure lontanamente compensati dal gettone riconosciuto annualmente. E che, pertanto, chi siede su questa poltrona lo fa per mero spirito di servizio».
«Con il sindaco, che ringrazio per la fiducia, abbiamo avviato un percorso di risanamento e trarremo insieme le conclusioni se non porteremo a termine questo progetto. - ha concluso - Di sicuro non ho ancora sentito nessuna proposta concreta da chi, ad ogni cambio di governance, sostiene che siano sufficienti pochi mesi per risolvere anni di cattiva gestione».
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