Prima il sabotaggio nella discarica a Bellolampo. Poi i soliti, ormai frequenti, problemi di bilancio e la mancanza di uomini e mezzi. Anche questa estate a Palermo è esplosa la ciclica emergenza rifiuti. Spazzatura non raccolta che resta attorno ai cassonetti che si trasformano in discariche a cielo aperto. In alcune zona a Palermo, come alla Zisa, una foto mostra la gravità della situazione. Tra via Re Tancredi e via Imperatrice Costanza, alla Zisa, i sacchetti di spazzatura hanno invaso la strada bloccando il passaggio. Per i residenti una situazione non più sopportabile che con il gran caldo di queste settimane sta creando gravi disagi. Le condizioni di emergenza riguardano diverse zone della città. Non solo in centro ma anche e soprattutto in periferia. Anche la scorsa notte non sono mancati gli incendi di cassonetti. Il quartiere Zen 2 è invaso dalla spazzatura come la zona viale Michelangelo, Borgo Nuovo ma anche Corso dei Mille e Villaggio Santa Rosalia. La Rap come capita ormai spesso è impegnata a recuperare l’arretrato. Nella notte trascorsa, secondo quanto riferito ieri dall’azienda partecipata di piazzetta Cairoli, hanno operato cinque squadre. Un’attività che non soddisfa il capogruppo di 5 Stelle in consiglio comunale Antonino Randazzo che ha denunciato le condizioni in cui è ridotta la città ha chiesto le dimissioni del presidente della Rap Todaro. «Apprendiamo l’evoluzione dei mezzi elettrici per la raccolta dei rifiuti che saranno utilizzati dalla società operazioni e servizi portuali (Osp) a Palermo all’interno di Palermo Marina Yachting - dice Randazzo -. Non entrando nel merito dell’iniziativa che il presidente della Osp, Giuseppe Todaro definisce «un ulteriore passo verso la sostenibilità, non possiamo non rivolgerci allo stesso Todaro, in qualità di presidente della società pubblica Rap da oltre un anno, per chiedergli se sia più opportuno concentrare maggiormente le sue energie per amministrare la società di gestione dei rifiuti nell’interesse dei cittadini palermitani che vivono da troppo tempo sommersi dall’immondizia».