Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Dai confini con Villabate fino al quartiere Montepellegrino, passando per Bonagia e la Zisa: la mappa dei quartieri di Palermo sommersi dall'immondizia

A Palermo le strade sono inondate di spazzatura. Da ogni quartiere arrivano continue segnalazioni di cumuli, discariche a cielo aperto e cassonetti che non vengono svuotati da giorni e l’olezzo diventa insopportabile. Operatori e mezzi della Rap sembrano un miraggio alla Zisa, dove gli angoli delle strade sono infestati di spazzatura e ingombranti. E si vedono anche i gabbiani, che come topi e scarafaggi vengono attirati da quelle che per gli animali sono vere e proprie tavole imbandite. «Continuiamo ad essere sommersi - attacca Andrea Aiello, presidente della quinta circoscrizione - non si vede la luce in fondo al tunnel». A pochi passi dal Castello della Zisa, tra le attrattive della città, i flash dei turisti immortalano le montagne di rifiuti e i sacchetti che finiscono per rotolare per strada una volta caduti dai cassonetti stracolmi. Scene che si ripetono tutte uguali in sequenza tra le vie Emilio Greco, via Nina Siciliana, via Michele Scoto, via Zisa. E ancora in via Felicia Impastato (nella foto) e via Papa Giovanni XXIII a Bonagia. E ancora via Ammiraglio Rizzo e tutta la parte a monte, sotto il Pellegrino: via Marturano, via Ammiraglio Nicastro... Non si salva nessun quartiere e i primi a cadere sotto i colpi dell’emergenza sono proprio quei territori che confinano con i paesi dell’entroterra, da dove partono i pendolari del sacchetto. «Qua siamo sempre in emergenza - dicono alcuni residenti della via Galletti, confine con Villabate - lungo la strada si incontrano sempre mini discariche, cassonetti stracolmi anche di pezzi di mobilio e quei punti che sembrano puliti in realtà sono opera delle erbacce, mai tagliate, che nascondono interi immondezzai». Lamentele arrivano anche alle spalle della stazione centrale, nella zona vicino al Policlinico: «Meno male che siamo vicino a un ospedale - dicono alcuni residenti - altrimenti come saremmo ridotti?».

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