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Palermo, a Mondello scoppia la guerra dei decibel per le serate dell'Arena Sirenetta

Esposto dei residenti con perizie e video. Il proprietario, Antonio Romano, respinge le accuse al mittente: «Abbiamo avuto decine di controlli da parte delle forze dell’ordine e non è mai stato trovato nulla non in regola»

I residenti di Valdesi e dintorni non si arrendono e a colpi di video, con tanto di inquadratura dell’orario, e perizie fonometriche con le più svariate applicazioni per smartphone, continuano a denunciare la musica troppo alta che arriverebbe dall’Arena Sirenetta, locale riaperto a Mondello, la nota località balneare di Palermo, nell’agosto del 2022, dopo 16 anni di nulla. Decibel troppo alti che non rispetterebbero i limiti «del piano di classificazione acustica del Comune aggiornato nel 2016 che prescrive che i valori di emissione in orario notturno (cioè dalle 22 in poi) non possano essere superiori a 45 decibel». Una delle tante accuse che arrivano da un comitato che riunisce più di 40 famiglie e inviate in un documento-esposto al Giornale di Sicilia e alle istituzioni pertinenti, con allegate perizie (effettuate con strumenti non omologati), «che hanno evidenziato valori di gran lunga superiori fino a toccare i 110 decibel», e videoclip in cui si riprendono dall’alto le serate e i volumi prodotti dalle casse.

Residenti disperati che si chiedono «come mai dai tanti controlli effettuati non sono mai emerse queste contraddizioni visto che i 110 decibel si registrano dall’abitazione più vicina, il metro di giudizio previsto per legge»; lamentano l’utilizzo a modo di strada privata della via Azalea, strada su cui affaccia l’ingresso al locale e l’impossibilità per l’Arena di svolgere attività di discoteca secondo una sentenza del Tar. Tutte accuse che Antonio Romano, titolare del locale, respinge al mittente: «Abbiamo avuto decine di controlli da parte delle forze dell’ordine e non è mai stato trovato nulla non in regola - spiega - siamo tra i pochissimi locali in città ad avere tutte le autorizzazioni anche per poter organizzare serate danzanti, cosa che in molti comunque fanno senza autorizzazioni. Sulla via Azalea voglio precisare che non appartiene al Comune, ma è proprietà della Mondello Italo belga e di conseguenza noi l’abbiamo in uso in quanto pertinenza dei locali. Nonostante ciò, è comunque rimasta accessibile a chiunque. Siamo stati molto disponibili nei confronti dei nostri vicini, incontrandoli e provando a venire incontro alle loro esigenze. Io penso che il massimo disturbo che possiamo arrecare sono le tante persone che affollano il locale, dopo 16 anni di vuoto cosmico a Valdesi, che inevitabilmente possono creare rumore, ma noi siamo in regola sotto tutti i profili. E poi tra chi si lamenta c’è anche gente che abita a tre chilometri da noi, mi sorge il dubbio che tutto si stia trasformando in altro».

Punto, quest’ultimo, che viene invece usato come leva dai residenti: «Ci sarà un motivo se tra chi si lamenta c’è anche gente che abita lontano». Sono tante le famiglie e i titolari di case vacanza che vedono sommare sulle proprie pagine le recensioni negative legate allo scarso riposo dovuto alla musica «che fa tremare i vetri» - che lamentano il disagio. «Vivo nel palazzo di fronte con mia moglie ed i miei figli, di cui uno neonato - racconta un residente del comitato - e mia moglie più volte mi ha detto di vendere la casa. Sono andato più volte a lamentarmi, anche con una certa veemenza, e non ho ottenuto nulla».

Racconti tutti molto simili, e in causa viene chiamato anche il proprietario del Country, discoteca di viale dell’Olimpo tra le più famose in città, Oliviero Palma. Anch’egli residente vicino all’Arena Sirenetta e firmatario della lettera esposto. Dalla Sirenetta si domandano come mai le stesse lamentele non arrivino verso il Country e Palma risponde: «In primis noi ci troviamo in un’area di campagna con poche case attorno - sottolinea -, nella discoteca poi abbiamo realizzato un tetto insonorizzato e abbiamo inserito alcune casse sottoterra. Abbiamo investito su impianti prodotti per cercare di contenere il più possibile il rumore. Con i mezzi tecnici e le maestranze adeguate si trova il compromesso. La nostra non è una guerra al divertimento. Ma come i giovani devono divertirsi, gli anziani devono potere dormire. Non comprendo questo attacco».

Nel video le immagini girate dai residenti

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