«La guardia di finanza negli ultimi anni ha potenziato la collaborazione con l’Agenzia delle entrate: nel tempo si è sviluppata una capacità investigativa maggiore per il controllo delle risorse nazionali e comunitarie, occorrono competenze specifiche con il supporto di una giurisprudenza efficace». Lo sottolinea Antonino Maggiore, comandante interregionale dell’Italia sud occidentale della Guardia di Finanza, nel corso del convegno I diritti del contribuente nella riforma fiscale alla Camera di commercio Palermo-Enna.
«A livello locale abbiamo stipulato molti protocolli di intesa con le amministrazioni, per intervenire già sugli elementi di sospetto e agire puntualmente sul campo - aggiunge Maggiore, - I numeri sul recupero del gettito sono in miglioramento, ma mancano all’appello 83 miliardi di cui 10 dall’evasione contributiva e 73 da quella fiscale: il dato ci dice che l’evasione è ancora troppo diffusa e serve un’azione di controllo ancora più intensa. La riforma tributaria si è già mossa per recuperare il gettito e semplificherà l’azione dei verificatori, purché l’analisi del rischio sia sempre più raffinata: sul ricorso all’intelligenza artificiale serve un decreto ministeriale adeguato perché venga sempre garantita la privacy del contribuente».
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