Palermo

Martedì 26 Novembre 2024

Assolto in appello dirigente della Regione, era accusato di peculato

La prima sezione della corte d’appello di Palermo ha assolto il dirigente regionale Pietro Lo Monaco, accusato di peculato. In primo grado era stato condannato a 2 anni e 6 mesi , all’interdizione dai pubblici uffici, alla confisca di 56mila euro e di tutti i contributi versati in relazione all’emolumento percepito per un incarico aggiuntivo, secondo l’accusa in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti regionali. Il burocrate è difeso dall’avvocato Roberto Mangano. La contestazione riguardava l’incarico ricoperto da Lo Monaco, quale dirigente generale del dipartimento di Protezione civile della Regione siciliana, e nominato commissario per fronteggiare le emergenze determinatasi a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche dell’ottobre 2009 in provincia di Messina. I giudici hanno assolto l’imputato anche se non ha effettuato alcuna restituzione della somma, avendo il suo legale dimostrato che aveva pienamente diritto a quel compenso. E’ stata revocata la sanzione accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici e anche la confisca del compenso percepito per l’incarico aggiuntivo, come disposta in primo grado, ordinando la restituzione della somma al dirigente.

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