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Ricoverato in gravi condizioni dopo un incidente: Partinico col fiato sospeso per Gino Bua, il «meccanico geniale»

Il settantenne è rimasto coinvolto nello scontro con un'auto nella zona di Villa Falcone. Lotta tra la vita e la morte

È rimasto coinvolto in un drammatico incidente ed è ricoverato in condizioni gravissime Gino Bua, settant'anni, di Partinico. L'uomo è molto conosciuto nella cittadina perché oltre ad essere un fruttivendolo, è un grande appassionato di meccanica: ha montato su una moto un sistema di retromarcia e un’auto a sei ruote, due idee che l'hanno reso celebre tra i suoi concittadini, ora in grande apprensione per le sue condizioni di salute. L'incidente si è verificato all'incrocio tra le vie Matteotti e Kennedy, nella zona di Villa Falcone.

Bua era alla guida del suo scooter quando è avvenuto lo scontro con un'auto. L'impatto si è rivelato violentissimo, l'uomo ha battuto la testa sul parabrezza della macchina e ha riportato un trauma cranico e lesioni. Quando è stato lanciato l'allarme, sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che in un primo momento l'hanno trasportato in codice rosso all'ospedale di Partinico. I medici hanno subito ritenuto le sue condizioni critiche ed è così stato disposto il trasferimento a Villa Sofia, a Palermo, dove lotta tra la vita e la morte.

In queste ore sono centinaia i messaggi condivisi sui social da chi lo conosce. La comunità di Partinico è col fiato sospeso e spera in un miracolo, invitando tutti alla preghiera: «Gino non puoi lasciarci, stiamo tutti pregando per te - scrivono -. Sei un uomo forte, coraggioso, non puoi arrenderti proprio adesso». E ancora: «Gino no. Non può essere vero, torna qui da noi. Sei uno dei personaggi più iconici del paese e forse la prova vivente che geni si nasce. Sei una grande persona, riprenditi e torna a sorprenderci con le tue invenzioni fuori dagli schemi».

«Un uomo buono, un esempio di ingegno - scrive Giovanni -. Stiamo tutti sperando di poterti riabbracciare, caro Gino. Forza, forza, puoi farcela. Tutta Partinico è con te, proprio come tu sei sempre stato con noi e legato al tuo territorio. Non ci abbandonare!».

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