Beni per circa 195 mila euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Catania al legale rappresentante di una società attiva nel settore della somministrazione di alimenti e bevande nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale su usura, ricettazione e trasferimento fraudolento di valori provenienti da condotte di esercizio abusivo del credito. Il provvedimento è stato emesso dal gip. Altre due persone sono indagate.
Secondo quanto emerso da indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, l’uomo, dal 2010, avrebbe prestato soldi a tassi di interesse ritenuti da usura ad almeno dieci persone che erano in difficoltà economiche. Secondo l’accusa, alcune volte la consegna del denaro direttamente nelle abitazioni delle presunte vittime, con l’applicazione preventiva di una decurtazione sull’importo pattuito a titolo di prima rata di interessi. In altri i tassi e la durata dei prestiti erano calibrati sul grado di solvibilità del richiedente. In linea di massima, i prestiti erogati sarebbero stati di piccola entità, con ammontare compreso tra 500 e 1000 euro, mentre le rate sarebbero state richieste con cadenza settimanale o mensile fino alla completa restituzione del capitale finanziato oltre agli interessi, il cui tasso su base mensile è risultato oscillare tra il 40% e il 160%.
Durante perquisizioni domiciliari in casa dell’uomo e di suoi familiari, finanzieri del nucleo Pef di Catania hanno trovato svariati monili e gioielli per un valore stimato di circa 160.000 euro e denaro contante per circa 45.000 euro. I beni, su provvedimento del gip, sono stati sequestrati.
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