Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Strage di Capaci, Palermo non dimentica: in centinaia alle 17.58 davanti alla casa di Giovanni Falcone

I nomi vengono scanditi dall’ex presidente del Senato Pietro Grasso. Mentre le centinaia di persone che si affollano sotto le fronde all’Albero Falcone applaudono all’unisono. La tromba della polizia di Stato accompagna la manifestazione verso le 17,58, l’orario esatto che ha cambiato la storia della Sicilia e dell’Italia. Sul palco c’è Maria Falcone, sorella di Giovanni, che commossa segue l’applauso scrosciante della folla. «Un’amica 32 anni fa mi portò alcuni biglietti raccolti sotto quest’albero», ha raccontato dal palco montato in corrispondenza del civico 23 di via Notarbartolo, a Palermo, doveva viveva il giudice, «su uno di questi c’era scritto «avete chiuso cinque bocche ma ne avete aperte 50 milioni», riferendosi a tutti gli italiani. Palermo non dimentica e vuole uno Stato un po’ diverso, esattamente come lo voleva Giovanni: libero dalla mafia. Mancava qualcosa che ricordasse Giovanni e tutti gli altri morti, finalmente ne coltiviamo la memoria in un museo che tra un mese sarà aperto a tutti». Maria Falcone si rivolge poi al corteo che in lontananza fa partire qualche coro di contestazione, sottolineando come “non sanno che il nostro unico obiettivo è ricordare Giovanni Falcone: chi è qua deve solo inchinarsi alla memoria di chi è morto 32 anni fa». Quest’anno nessuna tensione: il corteo partito da via Maqueda si è sciolto all’altezza dell’incrocio tra via Giacomo Leopardi e via Notarbartolo in serenità e sotto gli occhi attenti della Digos. Ma al termine del solenne minuto di silenzio è partita una contestazione pacifica. Una contestazione che si è svolta senza nessun tafferuglio, al contrario dell’anno scorso, quando manifestanti e forze dell’ordine erano entrati in contatto.

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