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Passano allo Stato i beni di Mario Marchese, il boss palermitano di Villagrazia

Per i giudici i beni dell'esponente di spicco di Cosa nostra, morto nel 2016, passati successivamente dei suoi eredi, in realtà erano il frutto delle sue attività illecite

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – sezione misure di prevenzione, con il quale, con sentenza della corte di Cassazione, è stata dichiarata irrevocabile la confisca di primo grado emessa nel febbraio del 2022, e pertanto, il patrimonio per un milione di euro riconducibile agli eredi di Mario Marchese, deceduto il 14 aprile 2016, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.

Marchese, nato a Monreale l’1 gennaio del 1939, già condannato nel maxi-processo a Cosa nostra, più recentemente era tornato ad assumere un ruolo direttivo all’interno del mandamento mafioso di Villagrazia Santa Maria di Gesù, così come emerso dall’ordinanza cautelare del Tribunale di Palermo dell’11 marzo del 2016, emessa poco prima del suo decesso.

Il quadro probatorio raccolto nell’ambito delle indagini patrimoniali, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, è stato in grado di dimostrare come i beni nella disponibilità, dapprima dello stesso Mario Marchese e successivamente dei suoi eredi, fossero in realtà il frutto delle sue attività illecite, così consentendo al Tribunale di Palermo di emettere l’odierno provvedimento di confisca irrevocabile riguardante i seguenti beni:

· due abitazioni in villa site in zona Villagrazia di Palermo

· impresa individuale sita in Palermo con attività di distribuzione carburanti e del relativo complesso dei beni aziendali

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