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Giardinello, l'ex maresciallo della Finanza Giuseppe Ciuro rinviato a giudizio per falso insieme al sindaco

Era stato già condannato nel processo «talpe alla Dda». Secondo gli inquirenti, per non saldare il suo debito con lo Stato, con la complicità del primo cittadino e di un vigile urbano, avrebbe dichiarato di essere indigente e a tal fine avrebbe chiesto la residenza nel Comune

Il gup di Palermo Paolo Magro ha rinviato a giudizio il sindaco di Giardinello Antonio De Luca, l’ex finanziere Giuseppe Ciuro e il vigile urbano Corrado Lo Piccolo. Dovranno rispondere di falso in atto pubblico. Dopo il pronunciamento del tribunale del riesame è invece caduta l’accusa iniziale di corruzione per Ciuro e De Luca.

Ciuro è stato condannato per favoreggiamento alla mafia a 4 anni e 8 mesi e al pagamento di 200mila euro di spese processuali nel processo sulle cosiddette talpe alla Dda che coinvolse anche l’ex governatore siciliano Cuffaro.
Secondo gli inquirenti, per non saldare il suo debito con lo Stato, con la complicità del primo cittadino e del vigile urbano, Ciuro avrebbe dichiarato di essere indigente e a tal fine avrebbe chiesto la residenza nel Comune di Giardinello utilizzando una abitazione del padre del sindaco per dimostrare di non avere un immobile di proprietà e per costituire un nuovo nucleo familiare a reddito zero.

Lo Piccolo ha confessato di avere effettivamente fatto un atto falso ma ha sostenuto di aver agito dietro pressioni del sindaco.

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