Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Morti sul lavoro a Casteldaccia, da Lorefice a Fiorello un unico appello: «Serve più sicurezza»

Corrado Lorefice

La strage dei lavoratori a Casteldaccia ha provocato una lunga scia di messaggi di cordoglio. In tanti, dal mondo della politica, sindacale e dello spettacolo, hanno condiviso il proprio dolore per la morte dei cinque operai. Arrivano anche le parole dell'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice: «In queste ore particolarmente drammatiche, sento di far giungere un forte appello alla sicurezza sui luoghi di lavoro, auspicando un maggiore impegno di quanti hanno la responsabilità, legislatori, imprese, organizzazioni e associazioni di categoria, di tutelare i lavoratori. Queste morti, come anche gli infortuni, sono una sconfitta sociale, una profonda ferita del corpo sociale, riguarda tutti, non solo le imprese o le famiglie coinvolte». «Le vittime, l'ennesimo tragico incidente sul lavoro, portano alla ribalta l’urgenza della sicurezza - aggiunge Lorefice - che è come l’aria che respiriamo. Purtroppo ci accorgiamo della sua importanza solo quando viene tragicamente a mancare, ed è sempre troppo tardi come dice Papa Francesco. Sicurezza significa un’economia e un mercato del lavoro governati dall’istanza etica, attenzione alla persona del lavoratore, alla sua dignità e ai suoi affetti familiari. Non possiamo abituarci agli incidenti sul lavoro, né rassegnarci all’indifferenza verso gli infortuni. Desidero esprimere ai familiari delle vittime e dei feriti i miei più sentiti sentimenti di vicinanza e di cordoglio, anche a nome dell’intera Chiesa palermitana». Il messaggio del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida; «Esprimo sentimenti di profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie per la tragica perdita dei cinque operai deceduti a Casteldaccia, già impegnati in altri lavori a Trapani. Le morti sul luogo di lavoro hanno un impatto emotivo devastante sull'intera comunità e ci devono far riflettere sull'importanza della sicurezza, della responsabilità sociale e del rispetto per la vita umana, - aggiunge - richiedendo l'impegno costante di tutti per garantire un ambiente di lavoro più sicuro e salutare». «L'incidente che ieri a Casteldaccia ha causato 5 vittime è solo l’ennesimo di una lunga serie. Dalle prime notizie a disposizione sembrerebbe che almeno tre operai non abbiano fatto alcun corso nell’ultimo anno e mezzo. Ciò conferma, una volta di più, quanto il tema della formazione sia di fondamentale importanza per prevenire le morti sul lavoro. Occorre considerarla come condizione imprescindibile». Lo dichiara il deputato siciliano del M5S Davide Aiello dopo l'incontro col prefetto di Palermo. «Servono - aggiunge - più controlli per garantire regolarità contrattuale e salariale ed è necessario un impegno concreto per modificare le norme su appalti e subappalti a cascata. Il lavoratore non può essere la parte debole di un sistema malato e non deve essere ricattabile con contratti precari e paghe da fame. Insieme a parti sindacali, istituzioni e cittadini, stamattina ho incontrato il prefetto di Palermo rappresentandogli l’indignazione di una comunità ferita da questa tragedia. In Parlamento tornerò a chiedere con forza al governo azioni concrete. Basta morti sul lavoro». La presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana esprime la sua vicinanza e il suo cordoglio alle famiglie dei cinque operai morti a Casteldaccia. «Partecipiamo al dolore delle famiglie e le sosteniamo con l’affetto e la preghiera. Tutta l’Associazione si sente vicina a tutti i lavoratori e alle loro realtà rappresentative impegnate quotidianamente nella difesa della dignità di un lavoro che spesso è causa di lutto», si legge in una nota. «Denunciamo la carenza di tutela e di misure di prevenzione da parte di soggetti pubblici e privati, sottolineando come i fatti di Casteldaccia ripropongano l’imperativo assoluto di interventi e controlli stringenti per la sicurezza sul lavoro e per spezzare la drammatica catena di morti bianche», prosegue l'Azione Cattolica, secondo cui «sarebbe già un buon inizio se si cominciasse ad applicare sul serio il Decreto Legislativo 81/08, che regola la salute e la sicurezza sul lavoro e che prevede tra l’altro una formazione più vicina alle attività lavorative delle imprese e non soltanto una formazione teorica, in modo da aiutare le stesse aziende a prevenire il rischio di incidenti». Come il Movimento Lavoratori di Ac ha ricordato più volte "c'è la necessità di piani di sicurezza e interventi standardizzati che le aziende dovrebbero implementare per legare di più la sicurezza alle attività produttive. Occorre inoltre un impegno a ridurre la distanza tra chi fa impresa e chi può aiutare gli imprenditori - a partire dai vari istituti di ricerca specializzati - ad elaborare in modo semplice delle azioni di sicurezza efficaci e di controllo dell’effettiva applicazione di queste. Occorre far crescere una cultura della sicurezza, a partire dalla consapevolezza condivisa che investire in sicurezza non è un costo ma un investimento sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori». «È necessario ridare dignità al lavoro e ai lavoratori. Una comunità nazionale non può prescindere da questo. Non può ignorare il suo stesso dettato costituzionale. Tutti devono fare la loro parte, perché tutti sono responsabili della sicurezza dei lavoratori». A commentare la tragedia anche Fiorello, nel corso del suo programma: «Non si può morire quando si lavora», ha detto. La puntata di VivaRai2! si è aperta oggi con un chiaro e sentito appello da parte di Fiorello sulla strage di Casteldaccia: «Noi ci occupiamo del buonumore, ma poi i giornali ce lo fanno passare… neanche una settimana fa si parlava di sicurezza sul lavoro, il Primo Maggio, ma solo ieri c’è stata un’altra tragedia: hanno perso la vita cinque persone nella mia terra, la Sicilia. Vogliamo portare l’attenzione su questo tema. Possiamo solo esprimere un sentimento di affetto alle famiglie delle persone che non ci sono più. Non può accadere, non si può morire quando si lavora», ha commentato, commosso.    

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