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Monreale ricorda il capitano Basile, ucciso dalla mafia 44 anni fa

In corso Pietro Novelli, luogo dell’eccidio è stata deposta una corona d’alloro davanti alla lapide commemorativa

Monreale ricorda il capitano dei carabinieri Emanuele Basile, ucciso da Cosa nostra il 4 maggio 1980. Durante quella notte, giornata di festa a Monreale per la ricorrenza del Santissimo Crocifisso, il Capitano Basile, mentre era di ritorno in caserma con la moglie Silvana e la figlioletta Barbara in braccio dopo i festeggiamenti cittadini, veniva ucciso da tre sicari mafiosi.

Oggi (4 maggio) si è svolta la cerimonia commemorativa presso la sede del Gruppo carabinieri di Monreale, alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Giuseppe Spina, del Comandante Provinciale, Luciano Magrini e di una rappresentanza del personale dipendente, con la deposizione di un mazzo di fiori al busto dedicato al caduto.

Alle 11, in corso Pietro Novelli, luogo dell’eccidio, alla presenza dei familiari, delle autorità civili e militari, del prefetto di Palermo Massimo Mariani, e del sindaco Alberto Arcidiacono è stata deposta una corona d’alloro davanti alla lapide commemorativa raffigurante il volto del capitano Basile.

Nel corso del suo intervento Spina ha definito Basile vittima di un vile e feroce agguato mafioso nonché servitore dello Stato che si era opposto a Cosa Nostra accettando di mettere a rischio la propria vita e, citando le parole del giudice Paolo Borsellino che disse: «Il Capitano Emanuele Basile è morto per quello che ha fatto e per quello che ancora avrebbe dovuto fare», ha sottolineato inoltre che ricordare Basile significa anche rinnovare il suo impegno, riproponendone il coraggio e la determinazione.

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