«Sei stato un padre e un nonno unico, non soltanto per noi figli e nipoti, ma per tutta l’Italia. Hai fatto parlare tantissimo di te, per la meravigliosa persona che eri. Sono stati tanti i messaggi che mi hanno inviato...». Lo dice Flora Agostino, figlia di Vincenzo Agostino, morto ieri a 87 anni, padre del figlio Nino, poliziotto cacciatore di latitanti di mafia, ucciso il 5 agosto 1989 insieme alla moglie incinta; simbolo con la sua lunga barba bianca, della sete di verità e giustizia. Oggi «dopo le 12 verrà allestita la camera ardente alla Caserma Lungaro. Domani alle 10.30, i funerali nella cattedrale di Palermo», spiega Flora, «vi chiediamo di non portare fiori, ma di devolvere a qualche associazione».
Libera: «Con lui la rivoluzione gentile»
«Vincenzo Agostino nostro compagno di percorso, guida preziosa e unica per tutti coloro che sono in cammino per conoscere la verità su una grave ingiustizia subita. Come lui e la sua amata moglie Augusta, le sue figlie e figlio, che hanno vissuto un dolore insopportabile per la perdita del figlio Nino e della nuora Ida. Eppure, Vincenzo ha trovato la forza e il coraggio di costruire un percorso di memoria e impegno verso l’obiettivo della verità, una vera e propria rivoluzione gentile che ha segnato le tappe per tante e tanti». Lo afferma Libera sulla morte ieri di Vincenzo Agostino. Aggiunge: «È un momento triste per l’intera rete di Libera, sentiamo che Vincenzo ci lascia un’eredità che continuerà a camminare con noi e sarà nostro compito impegnarci affinché la tua testimonianza continui a graffiare le nostre coscienze».