Palermo

Domenica 22 Dicembre 2024

Dopo l'arresto del suocero, Leonardo Biundo ritira la candidatura a sindaco di Cinisi

Salvatore Lo Biundo

«Non voglio mettere nessuno in imbarazzo, faccio un passo indietro per il bene di tutti e di quel fantastico gruppo che mi ha sostenuto». Con una voce rotta dalla commozione Leonardo Biundo, 46 anni, annuncia di aver rinunciato alla candidatura a sindaco alle prossime elezioni amministrative del 9 e 10 giugno a Cinisi. Un passo indietro maturato dopo la notizia dell’arresto del suocero, l’imprenditore di Carini Giovanni Palazzolo, 68 anni, perché considerato organico alla mafia. Ad avere dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare è stata la Dia, Direzione investigativa antimafia, che ha indicato Palazzolo come uomo a disposizione della locale famiglia mafiosa carinese, ricompresa nel mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale. Biundo aveva lanciato la sua candidatura già da qualche giorno, sostenuto dalla lista civica «Impegno per Cinisi». Già assessore nella precedente legislatura, seppur per un breve periodo al fianco dell'allora sindaco Giangiacomo Palazzolo, il quarantaseienne ha una lunga esperienza politica: è capogruppo uscente in consiglio comunale di opposizione, è stato assistente parlamentare all’Assemblea regionale siciliana ed oggi è all'ufficio di gabinetto dell’assessorato regionale alle Attività produttive. Il suo nome compare nell’ordinanza di arresto del suocero, intercettato al telefono. Era lui che discuteva con Giovanni Palazzolo di Freddy Gallina, che chiamano Frenky, arrestato nel 2021 dopo una latitanza e ritenuto braccio destro del boss Salvatore Lo Piccolo. Dal tenore del dialogo Biundo sembra che conosca Gallina e si renda conto delle preoccupazioni del suocero, che temeva un pentimento del rampollo e che in qualche modo lo potesse tirare in ballo. L'articolo completo in edicola sul giornale di oggi Nella mattinata di oggi, venerdì 12 aprile, è arrivato alla nostra redazione un comunicato da parte dell'ex sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo. «Dopo un breve periodo in giunta - fa sapere il sindaco - licenziai come assessore Biundo con un duro atto di revoca, col quale gli contestavo l'essere "venuto meno l'imprescindibile rapporto fiduciario che deve sempre permanere tra il capo dell'amministrazione ed il singolo assessore, riverberando effetti negativi sull'azione dell'intera amministrazione e della Giunta comunale". Le ragioni concrete del provvedimento vennero approfondite nel successivo Consiglio comunale in cui chiaramente rappresentai a Biundo di essere inadeguato al ruolo e di utilizzarlo per una "politica dei consensi" priva di morale».

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