Un incendio di macchia mediterranea è divampato oggi, domenica di Pasqua, nella zona di Gibilrossa, nel territorio tra Misilmeri e Belmonte Mezzagno, nel Palermitano. Sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco a protezione delle abitazioni e delle aziende agricole. Con il gran caldo di questa giornata di Pasqua gli incendi di sterpaglie erano attesi. Su Palermo c'è una cappa di calore che ha fatto toccare punte di 30 gradi.
Ieri, invece, il vento di scirocco ha alimentato alcuni incendi che sono divampati sempre nel Palermitano, soprattutto a Trabia e a Casteldaccia. Un canadair è dovuto entrare in azione nel territorio di Trabia per domare le fiamme. Vigili del fuoco impegnati anche a Casteldaccia. Da venerdì sera i vigili del fuoco sono dovuti entrare in azione in contrada Danigargi, nel comune di Trabia. Per spegnere il fuoco è dovuto intervenire anche un canadair che ha rovesciato sulle lingue di fuoco notevoli quantità di acqua prelevata dal mare.
Per tutta la notte di venerdì i pompieri sono rimasti nella zona per tranquillizzare anche gli abitanti visibilmente in preda al panico. Per fortuna nessuna delle abitazioni ha corso il rischio di rimanere danneggiata dal fuoco. Ieri mattina dalla città di Lamezia Terme è arrivato un canadair che è riuscito a spegnere il rogo che ha distrutto diversi ettari di macchia mediterranea.
Sempre ieri mattina, un altro incendio è divampato in contrada Suppietro, a Casteldaccia, non distante da un maneggio. Anche in questo caso nessun danno a persone o alle case. I cavalli che erano nel maneggio sono stati messi al riparo. Anche a Casteldaccia sono intervenute diverse squadre dei pompieri. Con il vento caldo, purtroppo, si ripropongono gli incendi nel territorio di Bagheria e dei comuni limitrofi, per la maggiorparte dei casi per mano dei piromani. Lo scorso 10 marzo un incendio è divampato in contrada Monaco. In fiamme sterpaglie e anche cumuli di rifiuti. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani di Bagheria ed i vigili del fuoco di Palermo. Sembra molto probabile che l’incendio di natura dolosa. Le fiamme si sarebbe successivamente propagate anche a causa del vento.
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