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Palermo, il processo al padre e al fratello del piccolo Claudio Domino: prescrizione evitata

Al centro del procedimento c’è una controversia relativa alla gestione della sicurezza negli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria

Non rischia la prescrizione il processo per appropriazione indebita contro Antonio Domino, padre del piccolo Claudio, il bambino assassinato a San Lorenzo nel 1986, il figlio Giuseppe e Daniele Scrimali. Il pm Federica La Chioma, infatti, ha modificato il capo d’imputazione.

La prossima udienza, davanti al giudice monocratico della quinta sezione penale, è stata rinviata al 12 aprile. I Domino sono difesi dall’avvocato Gaspare Genova, Scrimali da Carmela Re. Nel procedimento è parte offesa Angelo Serradifalco, ex assessore comunale e procuratore della società Metronotte d’Italia, assistito dall’avvocato Giovanni Di Trapani.

Al centro del procedimento c’è una controversia relativa alla gestione della sicurezza negli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria (nella foto). Da un lato ci sono i Domino e Scrimali, i primi due considerati amministratori di fatto e l’altro amministratore unico del consorzio Sicurgem, accusati di essersi appropriati di un ingiusto profitto di poco più di 678 mila euro erogati da Enac e Ast Aeroservizi per servizi di fatto espletati dalla Metronotte d’Italia, consociata Sicurgem. I fatti, inizialmente, facevano riferimento a un arco temporale sino al maggio del 2016 ma – come ha stabilito il pubblico ministero – la vicenda sarebbe andata avanti fino a due anni dopo, poiché le parti avrebbero concordato un piano di restituzione di soldi per un ammontare di diverse rate da 50 mila euro che sarebbe stato solo in parte onorato.

 

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