L'operaio morto in un incidente sul lavoro, dolore a Lascari: «Siamo increduli, è inaccettabile»
Si era trasferito a Campofelice di Roccella pochi anni fa, dalla vicina Lascari di cui era originario. Lì abitava con la moglie Giusy e due figli adolescenti, dai quali non è più tornato. Oggi, mercoledì 21 febbraio, Mario Cirincione di 49 anni, è andato al lavoro e ha perso la vita, travolto dal crollo di un muro mentre ristrutturava un'abitazione. Era l'operaio di una ditta di Montemaggiore Belsito che stava eseguendo dei lavori in via Madonna di Gibilmanna, era regolarmente assunto. È stato schiacciato dai blocchi di tufo che si sono sbriciolati e per lui non c’è stato nulla da fare. Mario Cirincione viene descritto da chi lo conosceva come un grande lavoratore, un padre di famiglia con grande spirito di sacrificio, che non si tirava mai indietro. «Un uomo casa e lavoro - scrive sui social l'amico Giovanni - un uomo d'oro, di sani principi, con dei valori autentici. Morire per portare il pane a casa, questa è la dura realtà che dobbiamo accettare? No Mario, non è possibile». Cirincione era iscritto alla Fillea Cgil e frequentava abitualmente le sedi sindacali. «Siamo senza parole - dicono dal sindacato - esprimiamo il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia». A Lascari in molti lo conoscevano e sono increduli: «Tanti appelli, tanto dolore e poi ecco un altro incidente sul lavoro. Stavolta è successo a te, caro Mario, non riusciamo a crederci. Avevi ancora due figli da crescere, una moglie a cui stare vicino? Tutto ciò è inaccettabile». E ancora: «Ormai andando a lavorare ci si deve augurare di tornare sani e salvi a casa - scrive Mario Mutolo -. Qui a Lascari siamo tutti in alcrime per te, caro Mario. Una notizia terribile, riposa in pace». Nel frattempo sull'ennesimo incidente sul lavoro sono in corso le indagini dei carabinieri e le verifiche dei tecnici dell'Asp per accertare la presenza o meno di tutti i requisiti e i dispositivi di sicurezza nell'area in cui Cirincione stava lavorando.