Smantellata la rete di contatti dell'attentatore di Bruxelles, perquisizioni anche a Palermo
La rete di contatti di Abdessalem Lassoued, il tunisino autore dell’attentato di matrice islamica a Bruxelles del 16 ottobre scorso, si estendeva fino alla provincia di Palermo. Questo quanto emerso dalle indagini che, nelle ultime ore, hanno portato a varie perquisizioni nel capoluogo, da parte di polizia e carabinieri. Controlli sono stati effettuati anche in altre province d'Italia: Bologna, Brescia, Como, Fermo, Ferrara, Lecco, Macerata, Teramo, Perugia, Roma, Torino, Trento e Udine. A finire sotto indagine, diciotto persone, tutte appartenenti alla cerchia relazionale virtuale di Lassoued, che risultano titolari di profili social con contenuti tipici dell’estremismo di tipo religioso. Gli sviluppi hanno permesso di individuare altre persone per le quali si è definito l’iter di espulsione dall’Italia, per altri si sta verificando la regolarità. Lassoued, che uccise due svedesi che si trovavano a Bruxelles per la partita Belgio-Svezia e cadde poi sotto i colpi della polizia la sera stessa dopo un lungo inseguimento, aveva vissuto in Italia dal 2012 e il 2016 (venne identificato a Bologna) e dal giorno dell'attentato le indagini si sono concentrate sui suoi contatti e le loro attività sui social. Nato il primo settembre del 1978, di origine tunisina, era arrivato in Europa nel 2011 sbarcando a Lampedusa da irregolare e con un'altra identità. Lo stesso anno Lassoued aveva fatto una richiesta di asilo alla questura di Torino. Dopo una permanenza in Italia, è andato in Svezia, da dove sembra sia stato espulso. Da qui sarebbe tornato nel 2014 a Torino come «dublinante», per essere segnalato negli anni successivi anche a Bologna, Genova e Trento. Abdesalem Lassoued per le sue idee era stato espulso dalla moschea che frequentava. Nel 2016 era stato identificato a Bologna dalla Digos come radicalizzato: aveva espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere. L’uomo è stato monitorato anche dall’intelligence. A Bologna aveva chiesto di essere ammesso al programma di protezione internazionale. Nel novembre 2019 aveva presentato richiesta di asilo in Belgio che era stata respinta nell’ottobre dell’anno successivo. Da quel mese si persero le tracce e il 12 febbraio del 2021 il suo nome venne cancellato dal registro nazionale del Comune. Abdesalem tra l’altro non venne segnalato in alcun centro di accoglienza federale e non venne presentato neppure dalla polizia agli uffici per l’immigrazione. L’ordine di lasciare il Belgio, emesso nel 2021, non divenne mai operativo. Ma da quanto emerge sul suo profilo social, Abdesalem nel 2021 venne fotografato a Genova, in Piazza della Vittoria, presumibilmente mentre si stava dirigendo in Francia. Il 16 ottobre del 2023 l'attentato a Bruxelles.