Auto riciclate, così la banda riutilizzava le targhe dei mezzi incidentati. I nomi degli arrestati
Ai veicoli rubati venivano modificati i dati dei telai attraverso nuove punzonature, ovviamente illecite. I nuovi numeri riportati sui telai erano quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, che venivano acquistate proprio per questi scopi. Era questo il modus operandi della banda di ladri d'auto sgominata dalla polizia nel quartiere dello Sperone, a Palermo. Gli agenti del commissariato di Brancaccio hanno eseguito 12 arresti: sette persone sono finite in carcere, cinque ai domiciliari. Scattati anche tre obblighi di dimora e un obbligo di firma. Gli indagati sono in tutto venti. Vanno in carcere Roberto Presti, 28 anni; Mauro Macaluso, 21 anni; Francesco Mandalà, 21 anni; Maurizio Sammarco, 21 anni; Marcello Sirchia, 48 anni; Salvatore D’Arpa, 27 anni; Mirko Lo Iacono, 27 anni. Ai domiciliari Giuseppe Bambina, 62 anni; Roberto Piazza, 20 anni; Emanuele Macaluso, 43 anni; Dario Algeri, 29 anni; Luigi Costa, 59 anni. Le auto che venivano rubate a Palermo, quindi, e con targhe di mezzi non più in circolazione gli indagati riuscivano a immettere in commercio le vetture "rigenerate" dopo inesistenti collaudi cambiando, fraudolentemente, la destinazione d'uso da autocarro ad autovettura, attraverso la complicità dell'impiegato infedele della Motorizzazione.