Strage di Altavilla, il rapporto tra Barreca e i due conviventi indagati: ecco come si sono conosciuti
I rapporti tra Giovanni Barreca e i due conviventi Massimo Carandente e Sabrina Fina, presunti istigatori del triplice omicidio di Altavilla Milicia, sono stati svelati questa mattina dal pm di Termini Imerese, Manfredi Lanza, durante una conferenza stampa presso la Compagnia dei carabinieri di Bagheria. «La coppia di palermitani si è conosciuta sui social network ed era in casa al momento del triplice omicidio - svela -. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia», ha aggiunto. La coppia è stata fermata a Palermo la mattina dell’11 febbraio all’interno della loro abitazione dove sono arrivati il 10 febbraio. «Tutta la famiglia vive con disagio l’atteggiamento religioso del padre - ha spiegato il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio - ma la situazione ha una deriva terribile e molto rapida a partire dallo scorso 16 gennaio quando sulla scena di questa famiglia compare la coppia di palermitani. Questi soggetti vivono anch’essi una dimensione religiosa molto particolare, potremmo definire accesamente antisatanista. Il risultato è che la frequentazione di questi signori convince Giovanni Barreca, e purtroppo anche i figli grandicelli, che nella case ci sono demoni che si sono impossessati del corpo di questi familiari e dell’ambiente. Il che porta a una situazione che spinge questa gente, e non mi riferisco solo alla coppia, ma anche Giovanni Barreca e in una certa misura anche i figli più grandi di allontanare questi demoni. Lo strumento scelto sono le torture inflitte a queste persone». Secondo gli inquirenti, le vittime, ovvero la moglie e i due figli di Giovanni Barreca, e gli assassini, lo stesso Barreca e i due complici, avevano cominciato un mese fa una sorta di rito di purificazione dal demonio, poi sfociato negli omicidi. «Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico».