Ultimo saluto a Palermo per Roberto Hödl, l'uomo di 83 anni investito lo scorso 3 febbraio in piazza Leoni. Tante le persone, questa mattina (14 febbraio) presenti nella chiesa di Santo Spirito nel cimitero di Sant’Orsola per i funerali. Hödl era un esule fiumano giunto in Sicilia, arrivato con mamma Olga e con la sorella Lucia, fuggendo dall'ex Jugoslavia e affrontando un lungo viaggio per arrivare a Termini Imerese. La famiglia visse all’interno del campo profughi La Masa dal 1949 al 1956, anno in cui fu chiuso il campo e assegnato loro un alloggio popolare in via Cirrincione, a Palermo. Dopo l'incidente Roberto Hödl, geometra dell'Enel ora in pensione, era stato ricoverato per giorni in gravi condizioni a Villa Sofia, fino alla morte, l'11 febbraio, il giorno successivo al giorno della commemorazione delle vittime delle Foibe. Secondo la ricostruzione effettuata dagli agenti dell'Infortunistica della polizia municipale, Hödl camminava adiacente all'aiuola per raggiungere le strisce pedonali in piazza Leoni, quando è stato investito da una minicar guidata da un ragazzo di 16 anni. L'anziano è caduto, battendo la testa sull'asfalto, dopo il ricovero e infine il decesso. Le autorità hanno avviato le procedure per il sequestro della microcar. Il ragazzo adesso è indagato con l'accusa di omicidio stradale. «Per raggiungere le strisce pedonali in quel punto è necessario prima percorrere 30-40 metri a piedi dove si deve camminare adiacenti all'aiuola - dice il figlio Marco, un famoso preparatore atletico conosciutissimo in città -. Mio padre non è stato investito mentre stava attraversando la strada, questo per spiegare la pericolosità di quel punto. Mancano passaggi pedonali per gli anziani, per i bambini, per le persone disabili, sarebbe importante intervenire. Mio padre dopo l'arrivo in Sicilia non era niente, era bravissimo nei lavori manuali e alle scuole serali si è appassionato alla matematica. Ha studiato con tanti sacrifici e questo gli ha permesso di vincere un concorso all'Enel, dove ha fatto una bellissima carriera, mantenendo la famiglia e facendomi crescere al meglio».