Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere l’ex frate francescano e il medico finiti ai domiciliari con l’accusa di maltrattamenti ai minori a Collesano. All’interrogatorio di garanzia, condotto dal giudice per le indagini preliminari Gregorio Balsamo, che si è svolto giovedì mattina, al Tribunale di Termini Imerese, i due indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma hanno reso brevi dichiarazioni spontanee, con le quali hanno respinto tutte le accuse a loro contestate nella vicenda. In particolare, l’ex frate si dichiara estraneo ai fatti, mentre il medico ha dichiarato, informa la difesa, che le condotte a lui contestate, sono state poste in essere in buonafede e comunque nell’esclusivo interesse dei figli. La difesa dell’ex frate francescano è curata dagli avvocati Antonio Ingroia e Antonio Maltese, mentre la difesa del medico è curata dagli avvocati Francesco Caratozzolo e Marco Ingroia. Per l’ex frate è già stata chiesta la remissione in libertà, mentre per il medico la difesa fa sapere che si sta ancora valutando se presentare istanza al Riesame. «Confidiamo nel Riesame - afferma l’avvocato Antonio Ingroia - affinché venga restituita la libertà al nostro assistito che è completamente estraneo alle accuse e lo dimostreremo presto». Una vicenda che nasce, nel territorio di Collesano, in un contesto delicato e a seguito di una separazione turbolenta tra il medico e la moglie, anche lei medico. Il padre, in fase di separazione, con la complicità dell’ex frate, avrebbe isolato i figli dal resto del contesto sociale e li avrebbe manipolati contro la madre, costringendoli a raccontare violenze inesistenti che avrebbero subito da parte della donna. Alla base di tutto una separazione complicata, ma soprattutto l’affidamento dei figli, terreno di scontro tra gli ex coniugi. Al genitore, e all’ex frate, una sorta di santone, così come è conosciuto da tutti in paese e nel comprensorio, in qualità di «padre spirituale» della famiglia, è contestata una costante opera di manipolazione psicologica dei figli della coppia. L’obiettivo dell’azione messa in campo dai due era finalizzata a mettere in cattiva luce e a distruggere la figura genitoriale della madre. La vicenda giudiziaria nasce a seguito delle dichiarazioni rese dai figli della coppia nel corso del procedimento civile di separazione instaurato al Tribunale di Termini, nell’ambito del quale i ragazzi sono stati ascoltati come testimoni. Inizialmente i ragazzi erano compatti contro la madre, ma poi è cambiato tutto. I maltrattamenti e gli attacchi alla madre presto sono rientrati per lasciare spazio alle manipolazioni subite dal padre e dall’ex frate. Così è partita una delicata e articolata attività investigativa che ha consentito al personale della polizia della sezione di polizia giudiziaria della Procura di ricostruire gli episodi di maltrattamenti che hanno fatto scattare l’adozione della misura degli arresti domiciliari.