Non importa se il locale autorizzato a intrattenere gli avventori la musica la offra solo all’interno o se invece la diffusione raggiunge anche i gazebo all’aperto. Lo stop per tutti deve essere fissato massimo alle 2. E non prolungato fino alle 2.30, come previsto al momento. E se concertini dal vivo e dj set sono solo per eventi occasionali perché il pub non ha la licenza di pubblico spettacolo, non basta la dicitura finora espressa dall’articolo 6: troppo vago e incerto il limite per silenziare microfoni e strumenti, va specificato chiaramente. La relazione del comitato per l’ordine e la sicurezza sul regolamento movida resta gelosamente nelle mani del sindaco, ma qualche «passaggio» sulle osservazioni fornite dalla prefettura per filtra. Regge l’impalcatura del provvedimento partorito con dolori e tagli chirurgici dall’assessorato alle Attività produttive guidato da Giuliano Forzinetti. Via libera all’apertura prolungata delle discoteche fino alle 5 (al momento si chiude alle 3) ma con le dovute misure a garanzie della sicurezza dei fruitori, in gran parte giovanissimi. L’ingresso, infatti, è consentito dai 14 anni. Quindi, bene, anzi necessaria, l’introduzione dei tornelli agli ingressi dei locali da ballo e si sposa pure l’iniziativa di imporre la vendita dei biglietti elettronici anche imponendo l’uso dello speed, in modo da garantire la tracciabilità di chi scende in pista. Seppure ci potrebbe essere facilmente il modo di aggirare l’ostacolo, come hanno sempre ribadito i gestori dei locali: qualcuno può prenotare on line con i propri dati, ma poi cedere il ticket ad amici o parenti. Un servizio completo di Connie Transirico sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi