Assolto per la particolare tenuità del fatto. Un uomo incensurato di Casteldaccia, affetto da disturbo da gioco d’azzardo, è stato assolto, nei giorni scorsi, dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Termini Imerese, Alessandra Marino. Il cinquantaquattrenne, che vive di lavoro saltuario ed è affetto da ludopatia, aveva simulato un furto in casa propria. L’uomo, approfittando dell’assenza dei familiari aveva messo a soqquadro l’appartamento e preso l’oro di famiglia. Successivamente, aveva messo la refurtiva in auto e atteso il rientro dal lavoro della moglie. I due, una volta entrati in casa hanno trovato tutto rovistato e constatato la mancanza dell’oro di famiglia. Assieme si sono recati dai carabinieri a sporgere denuncia. Immediato l’intervento dei militari della stazione di Casteldaccia, che una volta giunti sul posto hanno iniziato i rilievi. Le verifiche, però sono durate poco meno di mezz’ora perché l’uomo vedendo la moglie disperata e i carabinieri all’opera ha ceduto e confessato di essere stato lui l’artefice del furto. È sceso in auto e riconsegnato la refurtiva ai carabinieri. Ha dunque ritrattato e confessato, ma non ha potuto evitare di essere accusato di simulazione di reato. Accusa dalla quale è stato poi assolto. (Nella foto il tribunale di Termini Imerese) Un servizio completo di Fabio Lo Bono sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi