Nell'immaginario collettivo l'ospedale è uno dei luoghi più sicuri al mondo. Normale, viste le tante persone che ogni giorno lottano le loro battaglia ogni giorno. Questa tranquillità a Palermo non c'è più. Al netto della retorica, davvero i nosocomi cittadini sono diventati terra di conquista per vandali e predoni, che non guardano in faccia niente e nessuno. Nemmeno i bambini malati, quelli oncologici, che non possono uscire e vivono la loro vita all'interno degli ospedale per mesi. Ladri così meschini da portare via loro tablet e giocattoli, che spesso rappresentano il loro solo svago. La quantità di episodi di violenza negli ospedali palermitani negli ultimi tempi è semplicemente drammatico. L'ultimo oggi, con due episodi avvenuti nelle scorse ore all'ospedale Civico di Palermo. Dopo il furto dei regali per i bambini del reparto di oncoematologia, come già ricordato, avvenuto lo scorso 5 gennaio, e il tentato furto, tre giorni fa, presso i locali di un padiglione interno al nosocomio, adesso sono stati danneggiati i lettori per i badge del padiglione 10 e manomesse alcune telecamere all'ospedale dei Bambini. Qualcuno avrebbe vandalizzato le apparecchiature e, subito dopo la scoperta, il fatto è stato subito denunciato ai carabinieri. Sempre ieri, all'ospedale Civico si è verificato un altro particolare episodio. Qualcuno avrebbe manomesso le telecamere di sorveglianza in alcuni piani all’ospedale dei Bambini. Anche in questo caso la direzione generale ha subito denunciato l'episodio ai carabinieri. Qualche giorno fa anche un raid vandalico nel reparto di Radiologia dell’ospedale Villa Sofia di Palermo (nel video) dove un uomo è entrato e ha messo tutto a soqquadro, danneggiando i monitor della nuova Tac acquistata grazie ai fondi del Pnrr che doveva entrare in funzione proprio in questi giorni e che a causa dei danni non potrà essere utilizzata. In tutte le stanze ci sono monitor per terra, frigoriferi con medicinali aperti attrezzatura danneggiata e lasciata sul pavimento. Sta di fatto che nel mirino continuano a rimanere gli ospedali palermitani e, giornalmente, aumenta il numero di episodi poco chiari. Un problema grave e che si ingigantisce sempre di più, così come le violenze ai danni di medici e infermieri, tanto che lo scorso 21 dicembre 2023 l’assessore alla Salute della Regione Siciliana Giovanna Volo ha adottato il decreto sulle linee guida per la prevenzione degli atti di violenza e delle aggressioni verbali e fisiche a danno degli operatori sanitari delle strutture sanitarie pubbliche della Regione Siciliana. La violenza nel posto di lavoro nel settore sanitario è un problema sempre più diffuso. L'OMS sottolinea che la violenza e le molestie colpiscono tutti i gruppi di operatori nei vari ambienti di lavoro nel settore sanitario. Fino al 62% degli operatori sanitari ha subito forme di violenza sul posto di lavoro. L'abuso verbale (58%) è la forma più comune di violenza non fisica, seguita da minacce (33%) e molestie sessuali (12%). Il numero di episodi di violenza e aggressione in ambito sanitario è in costante crescita e aumenta sempre di più la consapevolezza sulla gravità del problema. Il rischio aggressioni presenta una notevole difficoltà di approccio e gestione, non essendo ancora regolamentato, come altri rischi “tradizionali”, pur essendo la sua valutazione imposta dalla norma. «Il documento ha lo scopo anche di sensibilizzare il personale a segnalare prontamente gli episodi di violenza subiti e suggerire le misure per ridurle o eliminarle, mettendo a disposizione degli strumenti agili e moderni, ad esempio, un QRcode dedicato, affisso nei luoghi di lavoro più a rischio, che consenta di inviare in tempo reale tramite il cellulare la segnalazione con la descrizione dell’episodio violento», dice il dirigente generale del Dasoe Salvatore Requirez.