Cumuli che raggiungono quasi i primi piani dei palazzi, strade e marciapiedi invasi, topi e odori nauseabondi. Palermo è ormai sepolta dalla spazzatura. Non si trova angolo o quartiere senza sacchetti abbandonati da giorni, accatastati uno sull’altro quasi a formare vere e proprie piramidi abitate da topi e scarafaggi che sembrano aver trovato un angolo di paradiso. Il grido d’allarme arriva unanime da tutte le zone della città. «Sbrigatevi», attaccano i cittadini, che alla bagarre tra l’amministrazione comunale e la Rap, società partecipata che gestisce i rifiuti nel capoluogo, non sono interessati. «Sicuramente stanno facendo un ottimo lavoro», dice ridendo Gilberto Landolina, residente nel quartiere dell’Albergheria da circa sette anni. Landolina abita al primo piano e sotto alla sua finestra campeggia dal 23 dicembre una distesa di spazzatura lunga circa dieci metri e alta oltre un metro e mezzo. Ed è proprio il territorio del "mercatino dell’usato" che fornisce la cifra dell’emergenza: all’Albergheria la distinzione tra i rifiuti ordinari e i classici abbandoni fatti di materassi, divani, mobili, oggetti ed elettrodomestici è netta. Per le strade dilaga un odore forte, generato da tutti gli avanzi e i rifiuti delle festività natalizie, che ormai non possono fare altro che comporre la base su cui si reggono le piramidi di immondizia. «Qui la situazione è sempre stata oltre ogni limite di sopportazione - spiega - ma a questo punto non si era mai arrivati. Da agosto non apro più le finestre e non solo per la puzza: topi, insetti c’è di tutto. Adesso siamo ridotti così. Non ritirano la spazzatura dal 23 dicembre: più volte hanno provato a dare fuoco a questo cumulo ma li abbiamo fermati. Sulle pareti del palazzo dove poggia la piramide di rifiuti scorrono i tubi del metano, sarebbe stata una tragedia». Dietro alla Stazione Centrale non va meglio: lungo la via Antonino Marinozzi le montagne di immondizia collassano sotto il loro stesso peso e la valanga che si genera invade strade e marciapiedi, così pedoni e mezzi sono costretti a improbabili slalom. Così anche nella zona della Zisa, a Brancaccio e allo Sperone, dove, anche qui, gli operatori della Rap non si vedono da Natale: «Possiamo dire che è nato un nuovo fenomeno - dice Giuseppe Cillufo, che vive in zona - ogni anno queste montagne si verificano sempre sotto il periodo natalizio, per Capodanno e l’Epifania: cosa si attende per risolvere questo problema? Questi cumuli - prosegue - portano malattie, disagi e distruggono il decoro della città». «A pagare sono i cittadini - dice Giuseppe Federico, presidente della Prima Circoscrizione - bisogna risolvere al più presto e restituire alla città un servizio base e ovvio come quello della raccolta dei rifiuti». Dalla Rap fanno sapere che «per ogni giorno senza raccolta ne corrispondo circa tre o quattro per recuperare l’arretrato». Un’equazione facile da risolvere il cui risultato è più che tangibile. nel video le interviste a: Gilberto Landolina, residente Albergheria; Antonio Nicolao, vice presidente Prima Circoscrizione; Giuseppe Cillufo, residente Sperone; Giovanni Nicoletti, consigliere Seconda Circoscrizione; Giuseppe Federico, presidente Seconda Circoscrizione