In realtà, il miracolo della nascita di Natale per Luisa Sieli e Giuseppe Morsello è già avvenuto in piena estate, la notte del 4 luglio. Quando Vincenzo Rosella, neonatologo al Buccheri La Ferla di Palermo, ha rianimato in diciassette secondi la piccola Maria Sole, venuta al mondo dopo ventiquattro settimane e quattro giorni. Il gemello, invece, che era nato il 23 giugno, non ce l’ha fatta.
«La mia è stata una gravidanza gemellare - dice mamma Luisa - ho avuto due parti e due travagli nel giro di dieci giorni, un evento raro; e lo dico da ostetrica. Dal 13 novembre, dopo aver trascorso 132 giorni di terapia intensiva, Maria Sole è a casa: questo, per noi, sarà il Natale che abbiamo sempre desiderato».
La bimba, che pesava 600 grammi alla nascita, avvenuta prematuramente dopo soli sei mesi di gestazione, ha subito un delicato intervento al cuore, eseguito dall’equipe del reparto di Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Civico, che per l’occasione si è spostata alla divisione di Neonatologia del Buccheri La Ferla. Ma oltre all’intervento al cuore, Maria Sole ha avuto un’emorragia cerebrale, un’emorragia polmonare, sepsi e due operazioni alla retina. «Come ha detto il primario di Pediatria, Donatella Termini, mia figlia ha avuto sulla sua pelle tutte le patologie che un prematuro di ventiquattro settimane possa avere: un calvario per lei, per noi e per tutto il team del Buccheri. In quei giorni in terapia intensiva è stata più figlia loro che nostra».
Ha la voce tremante Luisa, come chi non osa pensare che il peggio è passato e che finalmente s’intravede la luce dopo giorni di buio. Ma almeno «per il primo anno saranno tanti i follow-up che dovremo fare per monitorare lo stato di salute della bambina». Che si chiama Maria in onore della Madonna «e del miracolo della nascita; e Sole, perché quando è nata per noi, che l’aspettavamo da dieci anni, è stata pura luce. Mentre per i miei genitori, dopo la morte di mio fratello, è l’unica, adoratissima nipote».
Maria Sole è una bimba dal carattere forte, «che ce l’ha fatta proprio per il suo temperamento - continua Luisa -. Non dorme mai ma io e mio marito Giuseppe siamo felici di passare le notti in bianco per lei, l’abbiamo attesa così tanto che non dormire per accudirla non ci pesa affatto. La nostra gratitudine va a tutto il team del Buccheri La Ferla, per gli sforzi fatti, per averci creduto, per esserci stati accanto, dal personale medico agli operatori socio sanitari, dagli infermieri alle signore delle pulizie. Vogliamo ringraziarli per quello che hanno fatto per farci trascorrere insieme questo primo Natale».
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